Il Sud Italia ribolle, la rabbia di coloro che abitano ne...

Da Pukos

Il Sud Italia ribolle, la rabbia di coloro che abitano nelle regioni meridionali sta superando i livelli di guardia, il problema dell’occupazione, emergenza nazionale, è diventato esplosivo nel Mezzogiorno dove non possono essere esclusi a breve anche tumulti e violenze di massa.

Ormai, per i pochi posti di lavoro non pubblici, si può tranquillamente parlare di schiavismo.

Non solo infatti questi pochi impieghi sono, per usare un eufemismo, “sottopagati”, ma le condizioni lavorative risultano quasi inumane ed il Job Act non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

Negli ultimi anni, poi, non solo è andato in crisi il comparto industriale ed artigianale, ma si sta distruggendo anche il ben più importante settore agricolo.

Non bastava la storia dell’olio tunisino, un esempio emblematico di cosa significhi il termine masochismo, ora rimangono sulle piante anche le arance siciliane visto che il solo costo della raccolta sarebbe superiore al prezzo che la grande distribuzione attualmente paga per acquistare quelle provenienti dal Nord Africa.

La situazione sta quindi diventando disperata per la quasi totalità delle aziende della frutticoltura meridionale, che, per far fronte a questa situazione paradossale, si sono ormai indebitate raggiungendo un “punto di non ritorno”.

Mi chiederete: ed il Governo cosa fa?

Dà la colpa all’Europa!!!

Certo, è vero che il tutto nasce da direttive comunitarie che denominare “demenziali” è fare un insulto alla demenza, ma proprio per questo ci si deve ribellare, non si può accettare questa eutanasia continuando a ripetere il refrain “ce lo chiede l’Europa”.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro