In principio, l'inutile volantino di cui non fregava un cazzo a nessuno, era sul tergicristallo. Sfidava il vento e la pioggia, ma resisteva stoicamente attaccato a quella macchina. La sua speranza (povero ingenuo) era quella di poter essere notato dal proprietario della stessa, che anche solo leggendolo distrattamente avrebbe dato un senso alla sua esistenza. Agli alberi tagliati, alla spesa per la stampa, al ragazzo pagato per volantinare, e quant'altro.
Ma ahimè, la speranza era flebile e i peggiori timori vennero presto confermati. All'arrivo del proprietario dell'auto, sbuffante di suo per la giornata di merda che stava passando, il volantino finì in terra, a far compagnia ad altri sventurati volantini, alle cicche di sigaretta e alle merde di cane. Misera fine.