Una folle cavalcata attraverso l'enorme panorama della musica videoludica occidentale
La musica ha avuto un ruolo fondamentale nella vita di chi mastica videogiochi da quando questi erano composti da una manciata di pixel. Le colonne sonore hanno sempre svolto una funzione fondamentale nel riempire tutti gli spazi lasciati vuoti da una tecnologia ancora acerba e nell'ammorbidire quei grossi quadrettoni senza l'aiuto di nessun filtro. Una vera magia che ha trasformato momenti in istantanee sonore capaci di ricordare tappe di vita che per un appassionato di videogiochi sono indubbiamente importanti. Alcuni brani riportano alla mente una stanza fumosa piena di ragazzini urlanti e convinti che giocheranno tutti assieme per sempre. Altri riportano alla mente momenti difficili in cui ci si è tuffati a capofitto in un videogioco per sfuggire al mondo. Altri ancora hanno accompagnato esplosioni tecnologiche o semplicemente momenti di vero relax, di quelli che alcuni videogiochi sanno regalare a prescindere dalla complessità o dall'impianto grafico. Per questo premettiamo che i brani citati nell'articolo sono frutto di una selezione puramente personale, consci che non è sempre facile avventurarsi in un panorama sconfinato, la cui percezione è inevitabilmente legata a ricordi ed esperienze personali. Per questo è bene tenere conto di altri due fattori. Il primo è quello tecnico, con l'evoluzione della musica digitale che ha esaltato alcune colonne sonore consentendo a chi le ha composte di spaziare in un nuovo universo di possibilità. Il secondo fattore da tenere in considerazione è il grado di simbiosi tra la colonna sonora e il videogioco per cui è stata creata. Per questo sarebbe un bene conoscere anche il gioco da cui un brano è tratto per poter apprezzare a pieno una lista di brani videoludici. Ma anche non potendo carpirne completamente l'essenza, alcune melodie rappresentano momenti oggettivi importanti nella storia del videogioco ed è in quest'ottica che andiamo a scavare nel nostro passato con una piccola provocazione. Molti dei grandi brani legati al mondo videoludico provengono dal Giappone e spesso, complici le mille classifiche e le infinite riproposizioni, sono quelli più familiari anche per chi ha iniziato a giocare da tempi relativamente brevi. Proprio per questo noi guarderemo a occidente partendo inevitabilmente da quell'Amiga che è interprete dell'evoluzione del comparto sonoro nei giochi grazie a un chip dedicato che molti all'epoca considerarono magia.
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La svolta
L'Amiga non aveva problemi nel gestire sequencing complessi o campionamenti, voci incluse, e per quanto questo specifico elemento non abbia necessariamente a che fare con la musica molti veterani del joystick ricorderanno quell'"Ice Creaaaaam" urlato dal venditore di gelati sugli spalti di Speedball 2. E tantissimi, tornando all'ambito musicale, ricorderanno la colonna sonora di Cannon Fodder impreziosita da tre brani spettacolari il primo dei quali interamente cantato. Non ci crederete ma all'epoca il primo ascolto di War Has Never Been So Much Fun è stato un'epifania, un salto nel futuro, una botta da paura. Non era un qualcosa che si insinuava tra la fruizione del gioco e la suggestione del contesto come la magnifica colonna sonora di Mass Effect. Era un pugno in bocca, una sorpresa, una promessa di un futuro spettacolare. Possiamo tranquillamente dire che l'Amiga, incalzata da console con capacità tecniche superiori, ha tenuto testa alla concorrenza proprio per questa sua superiorità sonora. Questo non vuol dire che non siano state realizzate opere pregevoli anche ai tempi degli 8-bit e che molte delle versioni Atari, console o PC dei brani che ci accingiamo a citare non valgano l'ascolto ma il discorso si farebbe troppo ampio e sarebbe di più difficile comprensione per chi quell'epoca la sente giusto nominare di tanto in tanto negli articoli dei redattori più attempati. Per questo il nostro punto di riferimento è quel magnifico ibrido tra PC e console sfornato da Commodore nel 1987, la macchina espandibile per eccellenza, il primo computer ad aver avuto un vero mercato videoludico anche se flagellato dalla pirateria. Per questo, tra bustoni, X-Copy e la fruizione distratta che spesso si accompagna alle cose ottenute troppo facilmente è probabile che molto di quello che aveva offrire quella macchina non abbia goduto, almeno in Italia, dell'importanza meritata.
Il balzo evolutivo
Alcune prodezze musicali dell'Amiga si devono proprio al formato MOD che era piuttosto evoluto per il suo tempo e pur mantenendo un suo spazio nell'ambito delle demo ha ceduto il passo al MIDI solo quando, in ambito PC, schede audio più potenti hanno permesso di sfruttare adeguatamente quello che era già uno standard nel campo della musica synth. Ed era uno standard che aveva il grande pregio di impacchettare sonorità pulite e potenti in uno spazio estremamente ridotto, cosa non certo scomoda all'epoca dei dischetti da tre pollici e mezzo. Poi è arrivato il CD. Si è creato lo spazio per i campionamenti e la voce è diventata uno standard nei videogiochi al pari delle musiche campionate e non sequenziate. D'improvviso non era più necessario sfruttare banche di memoria o ricorrere a micro campionamenti e realtà come Creative e Roland sono diventate aliene al mondo dei videogiochi. Ed è stato quello il salto definitivo verso le sinfonie e le compilation. Un salto dal quale è difficile compiere ulteriori grandi balzi in avanti. Cambiano il numero di canali e la qualità intrinseca della produzione ma un paio di cuffie decenti e un PC qualsiasi danno accesso all'intera sfera musicale. E con l'evoluzione della tecnologia i generi musicali classici sono entrati nel videogioco, le sonorità techno sono state soppiantate da orchestre, da band più o meno famose e da colonne sonore costruite per dare vita a compilation da ascoltare nello stereo di casa o della macchina. In tutta questa varietà i gusti degli utenti sono diventati più importanti di quanto non lo fossero prima quando quello che contava era la melodia del tema principale.
Il meglio del meglio
I primi momenti di Monkey Island sono un esempio di un tema musicale usato alla perfezione. Un'isola si profila all'orizzonte con qualche luce sparuta e i colori tipici della notte tropicale. Pian piano parte un beat caraibico che comincia in punta di piedi e d'improvviso si trasforma in avventura, un brano magico reso ancora più unico dalla capacità del compositore di evocare sonorità calde nonostante i limiti dei chip musicali dell'epoca. Per trascenderli ci spostiamo avanti nel tempo di qualche anno e ci troviamo in uno sparuto villaggio assediato dal male. Diablo non è solo un pietra miliare dark dell'hack & slash ma è un gioco capace di coinvolgere come pochi altri. L'atmosfera unica del titolo Blizzard, mai replicata pienamente neanche dal fortunatissimo secondo capitolo, la dobbiamo anche al tema del villaggio di Tristram, capolavoro di suggestione e angoscia. Ma il lavoro più massiccio di Blizzard in campo sonoro è senza dubbio quello legato a World of Warcraft e si riassume perfettamente nel memorabile tema principale. E restando nel campo delle colonne sonore memorabili è impossibile dimenticare Another World, uno di quei titoli che ha contribuito a creare il concetto di cura stilistica nel videogioco. Modelli spartani eppure studiati alla perfezione, esaltati da fondali incredibili, sostenuti da animazioni efficaci e abbracciati da una comparto sonoro d'autore. Comparto non tanto improntato sulle musiche, escludendo intro e finale, al contrario di quello di Flashback, suo erede spirituale, che ci ha regalato l'incredibile Memoire, vero gioiello musicale dell'epoca. E nel connubio tra poesia e videogioco trova un suo posto d'onore, non solo musicalmente, Little Big Adventure. Lo strepitoso tema principale, che ritroviamo più volte nel corso di quello che è un ispirato action/adventure, è di quelli che hanno tutto dentro, dall'intro suggestiva fino al crescendo che si fonde con sonorità orientaleggianti e sfocia nella musica tipica dei film d'avventura diventano una colonna sonora compatta e mai noiosa. Un'intensità paragonabile solo a quella di calibri come Outlaws, western d'autore, avventura, sparatutto in prima persona e altra pietra miliare misconosciuta dell'universo videoludico. Decisamente conosciuto è invece il tema di Skyrim, uno di quelli che si fondono con il ricordo e con il gameplay del gioco che accompagnano. Purtroppo non tutte le colonne sinfoniche, spesso pensate per finire in un CD musicale, hanno lo stesso livello di compenetrazione, a prescindere dalla qualità delle composizioni.
Un intero universo
Dopo tutte queste righe di testo è ormai chiaro che un solo articolo non è sufficiente per esplorare una frazione dell'immenso panorama musicale legato ai videogiochi. Anche nel campo delle colonne sonore basate su compilation ci sarebbe di che sperticarsi in osservazioni, lodi, finezze e critiche. Ma per quanto lo spazio sia limitato non ci arrendiamo e ci spariamo una piccola cavalcata attraverso il giardino delle meraviglie. Amped 2 merita sicuramente una menzione anche solo per l'immenso quantitativo di brani tutti ascoltabili che metteva a disposizione per le memorabili sessioni cooperative/competitive a 8 giocatori. E non possiamo dimenticarci di Pinball Dreams, uno dei re della musica per Amiga o di Old Gods Of Asgard della colonna sonora di Alan Wake che fa il paio con la suggestiva Late Goodbye di Max Payne 2. Ma non possiamo nemmeno scordarci della serie Tropico, veicolo di qualità della musica latina nel videogioco con brani trascinanti come il main theme del primo capitolo e la traccia BW2 del quinto. I novellini, poi, dovrebbero recuperare le musiche dei titoli Cinemaware, primo tra tutti It Came from the Desert, e dare un'ascolto anche all'intro di Wings of Death e al main theme di Ultima VIII: Pagan, un titolo che non ha convinto tutti dal punto di vista del gameplay ma ha fatto strage di cuori con il tema principale e un'atmosfera dark di grande spessore. E Ultima ci riporta all'introduzione, a quei giochi online in cui ci siamo tuffati per innumerevoli ore in fuga dal mondo. Per i vegliardi uno di questi titoli è stato indubbiamente Ultima Online, patriarca dell'MMO moderno, e chi ha vissuto nelle lande di Sosaria non dimenticherà mai quella splendida colonna sonora MIDI. Era il momento in cui i vecchi formati stavano lasciando spazio al nuovo. Ultima Online è piombato in mezzo al cambiamento e dobbiamo dire che è stata una chiusura con i fiocchi.