In pochi, veramente in pochi, hanno il privilegio di sapere che esiste un’Accademia del Pizzocchero a Teglio, nel cuore della Valtellina. Teglio, paesino di 3000 abitanti che dà il nome all’intera vallata, dato che gli abitanti del borgo sono noti come “tellini”, è la località in cui da secoli sono gelosamente custoditi i segreti del grano saraceno, da cui si ricava la farina per i pizzoccheri, e della preparazione delle eccelse ricette tipiche di questa pasta speciale e indimenticabile. E c’è pure una rivista trimestrale di informazione gastronomica e di cultura per la “difesa del pizzocchero di Teglio”, che non è del tutto uguale a quello “genericamente valtellinese”. La rivista “La voce dell’accademia del pizzocchero di Teglio” ormai è arrivata al tredicesimo anno di pubblicazioni e questo mese ci presenta una perla d’inestimabile valore (info@accademiadelpizzocchero.it – Direttore responsabile: Rezio Donchi Redazione: Paolo Valenti e Paolo Redaelli). Ecco in esclusiva la copertina del numero più recente, appena uscito, che corrisponde al secondo trimestre del 2015. E di seguito la perla, un piccolo segreto, la ricetta originale del pizzocchero di Teglio, garantita dall’Accademia.
Perché ne parlo sul blog LamericaLatina.Net? Perché ormai il pizzocchero s’è globalizzato, è conosciuto e apprezzato in decine di paesi europei e oltre. I principali esponenti dell’Accademia hanno viaggiato in lungo e in largo per portare il “verbo” del grano saraceno e dei suoi prodotti alimentari derivati, tra cui anche gli gnocchetti tellini o i maccheroni e gli spaghetti. E ora quindi il pizzocchero di Teglio è anche 2.0, tanto reale come virtuale.
Infine una cartolina da Teglio, Valtellina, Lombardia, Italia, Mondo. Nella foto sopra un esempio di teglia di pizzoccheri fatti in casa (notare gli altri ingredienti bene in vista come le verze o le coste, le patate, i cornetti o fagiolini, il formaggio Valtellina Casera o pizzoccherina e il grana padano).