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Sara Durantini
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"The ideas are in the air, they are all over the place. Usually they come as a vague vision of something interestingly abnormal, something you define as extraordinary and atypical. Generally, the first impression transforms dramatically at the end of the creative process". Il processo creativo che porta
George Grie, artista di origine russe, a realizzare le sue opere è il disvelamento di un enigmatico flusso di pensieri che si aggrovigliano nella sua mente mantenendo tuttavia un aura magica e surreale, la stessa che ha caratterizzato inizialmente i suoi pensieri.
Inconscio, filosofia, realtà visive, fine art sono concetti ricorrenti se si tratta delle opere di
George Grie. Il simbolismo di cui sono pregne ripercorre il
surrealismo di Salvador Dalì e René Magritte ma anche le correnti neo surrealiste capeggiate da Vladimir Kush,
Zdzislaw Beksinski e Wojciech Siudmak. L'immaginario di Grie sfocia anche nel gotico e nel favolistico rimandando a tendenze artistiche recenti, penso alle atmosfere di certi film di
Tim Burton.
Quelle di George Grie sono opere in cui ogni singolo elemento viene rielaborato, ripreso e arricchito oppure sminuito e svilito ma comunque rimaneggiato creando, di conseguenza, sensazioni di
stupore e meraviglia ma anche di
smarrimento e sopraffazione, alineazione e paura.
Come
dichiara l'artista
"I never force my vision or push my philosophical opinion on the viewer. I only hint them by image titles. It is entirely your job to build the picture concept based on your personal experience, understanding and preferences".
Posted in: arte, artwork, filosofia, gallery, George Grie, immagini 3D, inconscio, paintings, René Magritte, Salvador Dalì, Sara Durantini, surrealismo, Vladimir Kush
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