Durante i successivi quattro secoli i romani ampliarono gli scambi commerciale con altre parti d'Europa e importarono beni lussuosi di ogni genere. Usavano il Tamigi per trasportare a Londra le merci provenienti dall’entroterra. Così la città, con le sue strade principali disposte a raggiera, divenne ben presto un importante centro di commercio.
GUGLIELMO IL CONQUISTATORE
L’anno 1209 vide il coronamento di 30 anni di lavori: nei pressi di Londra fu ultimato un ponte di pietra sul Tamigi, uno dei primi nel suo genere in Europa. Questa struttura straordinaria, sulla quale sorsero negozi, case e persino una cappella, aveva due ponti levatoi e una torre di difesa a Southwark, sulla sponda meridionale.
Nel 1215 a Runnymede, sulla riva del Tamigi vicino a Windsor, il re Giovanni Senzaterra (1167-1216) sancì la Magna Charta. Questo documento obbligava il re a garantire le libertà civili inglesi e in particolare quelle di Londra, nonché la libertà di commercio per il porto della città e i mercanti.
Quanta storia per questo splendido fiume!
IL TAMIGI PORTA PROSPERITA'
Ma per risolvere i problemi che gravavano sulle infrastrutture portuali occorreva fare qualcosa di più. Durante il XIX secolo, quindi, il Parlamento inglese approvò la costruzione di un sistema di docks a chiuse, il più grande del mondo: questi docks, o bacini, furono ricavati scavando nei tratti di terra pianeggiante su entrambe le rive del fiume. Altra importante innovazione fu portata dagli ingegneri Brunel, che collegarono le due sponde del Tamigi costruendo nel 1840 la prima galleria subacquea. È lunga 459 metri e viene ancora utilizzata come parte della rete metropolitana che serve la Grande Londra. Nel 1894 fu completato il Tower Bridge, una moderna attrazione turistica. Il ponte mobile permette il passaggio di navi di grandi dimensioni fra le sue torri gemelle. E salendo i quasi 300 scalini, si sbuca sulle passerelle da cui si gode il magnifico panorama del fiume.
IL FIUME DIVENTA DI MODA
Col tempo, Londra diventò, secondo alcuni, piuttosto simile a Venezia, poiché le terrazze di molti palazzi imponenti si affacciavano sul fiume. Vivere sulle sponde del Tamigi incominciò ad andare di moda fra i membri della famiglia reale, come testimoniano i palazzi di Greenwich, Whitehall e Westminster. Similmente Hampton Court è stata la dimora di re e regine d’Inghilterra, e il Castello di Windsor continua ad essere una residenza della famiglia reale.
DIVERTIMENTO E RELAX LUNGO LE SPONDE
Finché non fu costruito il ponte di Westminster negli anni ’40 del XVIII secolo, l’unico modo per attraversare il Tamigi a piedi era il London Bridge, che venne in seguito ristrutturato e infine sostituito negli anni ’20 del XIX secolo. Poiché i pilastri che sostenevano i 19 archi della struttura di pietra originale non permettevano alle acque del fiume di scorrere bene, durante i sei secoli che seguirono la costruzione del ponte, le acque si congelarono almeno otto volte. In queste occasioni vennero fatte grandi “fiere sul ghiaccio”, che prevedevano numerose gare sportive. Venivano arrostiti buoi e si potevano vedere anche i membri della famiglia reale mangiare lì ( ce la vedo si la Regina Elisabetta...) Libri e giocattoli con la scritta “Comprato sul Tamigi” andavano a ruba.
Una guida turistica della Gran Bretagna afferma che il Tamigi “offre una varietà di paesaggi incantevoli mentre attraversa la campagna inglese fatta di basse colline, boschi, pascoli, residenze di campagna, graziosi paesi e piccole cittadine. . . . Per lunghi tratti non ci sono strade che seguono il suo corso, ma un semplice viottolo. Di conseguenza mentre gli automobilisti possono ammirare il Tamigi nei tratti in cui attraversa le cittadine, solo in barca o a piedi si può apprezzare appieno la sua placida bellezza”.
CURIOSITA'
- Una volta il re Giacomo I, che regnò nella prima parte del XVII secolo, pretese 20.000 sterline dalla Corporazione di Londra. Quando il sindaco della città non volle accondiscendere alla richiesta del re, questi tuonò: “Manderò in rovina voi e la vostra città per sempre. Sposterò i miei tribunali, la mia Corte e il mio parlamento a Winchester o a Oxford, e renderò Westminster un luogo desolato; pensate dunque a quello che sarà di voi!” Il sindaco replicò: “Ai mercanti di Londra resterà sempre una consolazione: Vostra Maestà non potrà portare con sé il Tamigi”.
- Nel 1717, in occasione di un picnic reale sul Tamigi, Georg Friedrich Händel compose la sua “Water Music” per ingraziarsi il re Giorgio I. La barca del re era accompagnata da “così tante imbarcazioni che il fiume quasi non si vedeva”, si leggeva in un quotidiano dell’epoca. Sull’imbarcazione che seguiva quella reale c’erano 50 musicisti che eseguirono l’opera di Händel tre volte, poiché tutto il corteo percorse otto chilometri da Westminster a Chelsea.
- Jerome K. Jerome coglie l’atmosfera rilassante del Tamigi nel libro Tre uomini in barca. Racconta di un viaggio sul fiume, da Hampton Court fino a Oxford, compiuto da tre amici su una barca a remi insieme al loro cane. Scritto nel 1889 e tradotto in molte lingue, questo romanzo “è divenuto un classico dell’umorismo”.
- Il vento nei salici è un altro romanzo famoso che ha deliziato grandi e piccini. Ultimato nel 1908 da Kenneth Grahame, che abitava a Pangbourne, una cittadina sul Tamigi, è un racconto fantastico di animali che vivono nel fiume o sulle sue rive.
Spero che vi faccia piacere leggere questo approfondimento sul Tamigi quanto è piaciuto a me scriverlo.
Con affetto,Irene