A contestare il confucianesimo sorse nella Cina del IV secolo a.C. il Taoismo del cui fondatore, certo Lao Tse , contemporaneo ma più grande di Confucio, si sa molto poco. Infatti Lao Tse amava l’oscurità in qualsiasi senso la si interpreti, tanto è vero che deliberatamente cercò di cancellare ogni traccia della sua vita terrena. Egli era l’archivista di corte e, mentre era al servizio del re, ricevette una visita da parte di Confucio che gli chiese informazioni sui riti taoisti. Questi riti si basavano su credenze esoteriche legate ad enigmi ed indovinelli che comunque rimanevano racchiusi nell’ambito di pochi iniziati. Il messaggio di Lao Tse, al contrario di quello di Confucio, era infatti meno pragmatico e più mistico ed era, pur diretto alle persone più semplici o forse proprio per questo, animato di forte spirito polemico e quasi rivoluzionario.Profondamente anticonformista, il fondatore del Taoismo scavava nel passato dell’antico patrimonio culturale della Cina, riportando in auge credenze mistiche, magiche, astrologiche, divinatorie. Il principio su cui si basa il Taoismo è il “Tao” ma riuscire a capire cosa sia esattamente è davvero un’impresa difficile. Il Tao è definito come il flusso vitale che ha dato origine al tutto, mutando sempre e rimanendo sempre lo stesso. A renderlo vitale in questa espressione esistono due principi :Yin e Yan che mantengono l’ordine naturale del Tao.Yin è il principio femminile identificato con la luna;Yan è il principio maschile identificato col Sole.Ma si può essere Yin sotto un certo aspetto e yan sotto un altro pur restando sempre uguali e nella pienezza dell’uno, è implicita l’origine dell’altro come si evince dal simbolo del taoismo che rappresenta due serpi o spirali opposte che si compenetrano e completano l’una nell’altra.Raggiungere un’unione mistica con il Tao significa aver raggiunto il “digiuno del cuore”, una sorta di Nirvana buddista cui si giunge dopo profonde meditazioni che consentiranno di dialogare con gli dei. Insieme con la meditazione, l’uomo deve imparare a non cercare di mettere ordine nelle cose perché, secondo il taoismo e paradossalmente, chi vuol mettere ordine, genera disordine. Questo concetto è espresso nella “legge dell’agire senza agire” che, tradotta in un linguaggio più accessibile, è un invito a lasciare fluire la natura delle cose affinché essa si plasmi in armonia con le leggi dell’Universo. Bisogna invece agire secondo i tre principi etici che vanno sotto il nome dei “tre gioielli del Tao” e che sono:• La compassione o amore;• La semplicità o moderazione;• La pazienza o umiltà.Tutto ciò insieme con strani elisir tratti da erbe magiche e particolari metodi di respirazione e meditazione fanno raggiungere la felicità ed in questo il taoismo non si discosta dalle altre religioni orientali che sono forse più paragonabili a dottrine o insegnamenti di vita.
A contestare il confucianesimo sorse nella Cina del IV secolo a.C. il Taoismo del cui fondatore, certo Lao Tse , contemporaneo ma più grande di Confucio, si sa molto poco. Infatti Lao Tse amava l’oscurità in qualsiasi senso la si interpreti, tanto è vero che deliberatamente cercò di cancellare ogni traccia della sua vita terrena. Egli era l’archivista di corte e, mentre era al servizio del re, ricevette una visita da parte di Confucio che gli chiese informazioni sui riti taoisti. Questi riti si basavano su credenze esoteriche legate ad enigmi ed indovinelli che comunque rimanevano racchiusi nell’ambito di pochi iniziati. Il messaggio di Lao Tse, al contrario di quello di Confucio, era infatti meno pragmatico e più mistico ed era, pur diretto alle persone più semplici o forse proprio per questo, animato di forte spirito polemico e quasi rivoluzionario.Profondamente anticonformista, il fondatore del Taoismo scavava nel passato dell’antico patrimonio culturale della Cina, riportando in auge credenze mistiche, magiche, astrologiche, divinatorie. Il principio su cui si basa il Taoismo è il “Tao” ma riuscire a capire cosa sia esattamente è davvero un’impresa difficile. Il Tao è definito come il flusso vitale che ha dato origine al tutto, mutando sempre e rimanendo sempre lo stesso. A renderlo vitale in questa espressione esistono due principi :Yin e Yan che mantengono l’ordine naturale del Tao.Yin è il principio femminile identificato con la luna;Yan è il principio maschile identificato col Sole.Ma si può essere Yin sotto un certo aspetto e yan sotto un altro pur restando sempre uguali e nella pienezza dell’uno, è implicita l’origine dell’altro come si evince dal simbolo del taoismo che rappresenta due serpi o spirali opposte che si compenetrano e completano l’una nell’altra.Raggiungere un’unione mistica con il Tao significa aver raggiunto il “digiuno del cuore”, una sorta di Nirvana buddista cui si giunge dopo profonde meditazioni che consentiranno di dialogare con gli dei. Insieme con la meditazione, l’uomo deve imparare a non cercare di mettere ordine nelle cose perché, secondo il taoismo e paradossalmente, chi vuol mettere ordine, genera disordine. Questo concetto è espresso nella “legge dell’agire senza agire” che, tradotta in un linguaggio più accessibile, è un invito a lasciare fluire la natura delle cose affinché essa si plasmi in armonia con le leggi dell’Universo. Bisogna invece agire secondo i tre principi etici che vanno sotto il nome dei “tre gioielli del Tao” e che sono:• La compassione o amore;• La semplicità o moderazione;• La pazienza o umiltà.Tutto ciò insieme con strani elisir tratti da erbe magiche e particolari metodi di respirazione e meditazione fanno raggiungere la felicità ed in questo il taoismo non si discosta dalle altre religioni orientali che sono forse più paragonabili a dottrine o insegnamenti di vita.
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