Cari lettori,
Molti di voi sapranno che quando scrivo poco e/o scompaio e’ perche’ ci sono cose che succedono e che non posso raccontare. Il post di oggi e’ tutto un "non posso raccontare", per cui… non so che minchia scrivere, lol.
Questa settimana e’ stata impegnatissima. Pensate che ieri sono uscito dal lavoro addirittura alle 17:45, facendo in pratica i primi 45 minuti di straordinario da quando sono in Australia!!
E pensare che in Giappone facevo minimo le 6:30, ma piu’ spesso le 7, o le 8… altra vita, altri tempi, altra categoria! Eh ma a ripensarci era bello uscire alle 8 di sera e tornare a casa al buio con i salary man in silenzio, e arrivare a casa tardissimo e farsi la cena tardissimo. O ancora meglio star fuori direttamente, trovarsi con gli amici/e (soprattutto e) alle 9 di sera e finire col rincasare a mezzanotte o all’una, sfiniti ma contenti, pronti per un’altra levataccia il giorno dopo. Ma erano altri tempi, quelli. Ora qui in Australia si fa un po’ quel che si vuole, si esce alle 5 e si arriva a casa alle 5 e mezza, e c’e’ cosi’ tanto tempo libero da queste parti, che si finisce per buttarlo via.
Un paradiso, penserete. Peccato che in Giappone, a dispetto dell’orario assurdo, non e’ che si faccia molto al lavoro. I piu’ se la prendono comoda, molto comoda: e io manco a dirlo ero uno di quelli. Questo perche’ li’ si lavora a ore: l’importante e’ stare in ufficio fino a un certo punto, e non e’ che sia poi cosi’ fondamentale quello che si fa. In Australia al contrario si viene pagati per quel che si produce: quindi finisco alle 5, si, ma dalla prima mattina sono di corsa ad ogni istante, senza sosta. E’ una cosa abbastanza stressante, soprattutto nella posizione che ricopro.
…*coff*.
(Bene: e anche il post di oggi e’ andato. Ho scritto le solite cazzate ripetute ormai dieci volte, tanto per tappare il buco, in attesa di domani quando finalmente potro’ scrivere quello che oggi non posso raccontare.)