Roma, 21 marzo 2013 – Stamattina il team Trident Racing ha confermato due piloti che schiererà per adesso solo per il weekend in Malesia: il francese Nathanaël Berthon (sarà il numero 20) e l’italiano Kevin Ceccon (il numero 21).
Berthon, 23 anni, è alla sua seconda stagione in Gp2. L’anno scorso con il team Racing Engineering si era fatto notare riuscendo ad arrivare due volte sul podio e a classificarsi otto volte a punti. Ceccon, 19 anni, aveva già preso parte in 10 gare di Gp2 con il team Coloni durante la stagione 2011. L’anno scorso era approdato in GP3, classificandosi nono nella classifica generale.
Nathanaël Berthon ha dichiarato:“Prima di tutto, vorrei ringraziare il team Trident e tutte le persone che hanno reso possibile tutto questo! So che non sono nelle condizioni “perfette” in quanto non ho potuto completare tutti i test pre-stagionali, ma, ho continuato a lavorare duro nel caso in cui questo sarebbe accaduto ed è accaduto! Mi sento più preparato e fiducioso per questa stagione perché ho già un anno di esperienza in GP2alle spalle, ma anche perché sento che il team Trident mi sta sostenendo pienamente e la squadra mi sta dimostrando che vuole lavorare e progredire con me. Penso, ho tutti gli ingredienti per fare un’ottima stagione di successo e spero di lottare al vertice! “
Kevin Ceccon ha detto:“Quando mi sono reso conto che ero in partenza per Sepang, è stata una sensazione fantastica! L’opportunità di tornare al volante di una vettura GP2è giunta inaspettatamente, e l’entusiasmo è stato davvero indescrivibile.Non sarà semplice, visto che l’ultima volta che ho guidato una vettura di GP2 è stato nel novembre 2011. Dovrò anche prendere confidenza con la pista di Sepang, ma al di là di queste difficoltà, non vedo l’ora di tornare in pista. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare Stefano Zuech e Tiago Monteiro per tutto il loro aiuto. Loro mi hanno dato questa opportunità e spero di non deluderli e di premiare la loro fiducia e quella del team Trident Racing nel migliore dei modi.”
(contributo di Isa Puglisi)