Il tedesco e il francese che hanno paura di Napoli: “Baghdad dell’Occidente…”

Creato il 18 luglio 2014 da Vesuviolive

Ha del clamoroso l’indiscrezione che il giornalista di Panorama, Carlo Puca, ha reso pubblica con un post sul suo profilo Facebook. L’oggetto della sua notizia è il mercato del Napoli e in particolare due calciatori che avrebbero rifiutato la destinazione partenopea non per motivi economici o di prospettiva professionale ma per ben altro.

Ancora una volta sotto la lente d’ingrandimento ci sarebbe finita la città di Napoli, con le sue rapine, i crolli, le baby gang e la camorra.

Vi riportiamo integralmente il post del collega di Panorama:

Professionalmente non mi occupo di football (mi divertirei molto di più) ma sono inciampato in una notizia sul Calcio Napoli. Fidatevi: la fonte è primaria ed è coinvolta nell’operazione.

L’acquisto del centrocampista tedesco (campione del mondo) Christoph Kramer è stato già perfezionato. Le cifre non mi sono state riferite ma l’accordo economico con il Bayern Leverkusen, proprietario del cartellino è stato raggiunto con piena soddisfazione di tutte le parti in causa. Allora perché si aspetta ad ufficializzare il trasferimento? Semplice: il calciatore, che peraltro moltiplicherebbe per quattro lo stipendio, ha dubbi enormi sulla città, dubbi che forse (riferisce la mia fonte) soltanto il carisma di Rafa Benitez può sciogliere.

Ora, prima di far scattare la nostra solita indignazione di partenopei che amano Napoli, inviterei a una riflessione. Parliamo di un ragazzo di 23 anni, di buona famiglia, molto educato e perbene, tedesco e quindi con quella cultura lì, fatta di ordine e legalità.
Come tutti nel mondo, legge di camorra, omicidi, immondizia, baby gang e persino di cornicioni che uccidono ragazzini innocenti. I familiari sono spaventati (per loro è soltanto un ragazzo di 23 anni, l’età dell’innocenza) e lo hanno anche informato sulle rapine, costanti e ripetute ai calciatori del Napoli.

È così innaturale che Kramer, abituato alla quiete germanica, tema di precipitare in una vita d’inferno? È un folle e un ingrato? Vogliamo condannarlo a prescindere?

La mia risposta (ripeto: la mia) è no. Non possiamo pretendere che i nostri sentimenti di trasporto e passione verso Napoli siano anche i suoi. Né possiamo indignarci contro chi potrebbe fare scelte diverse dalla nostra. Noi siamo napoletani, lui no, anche se poi, alla fine, magari accetterà il trasferimento fingendo di non essersi mai preoccupato.

Ha finto pure Maxime Gonalons, inseguito per lungo tempo.

Ufficialmente ha rifiutato il Napoli per seguire un fantomatico «Progetto Lione» (capirai che squadrone). In verità, rivela la mia fonte, ha rifiutato Napoli perché la percepisce come una sorta di Baghdad dell’Occidente.

E stiamo parlando di calciatori ben pagati. Figurarsi gli imprenditori che rischiano capitale e che sulla città, appunto, non investono più.

Non dico che è giusto. Dico soltanto che tutti noi, celando i sentimenti (che da sempre ci fottono) qualche domanda sulla nostra qualità della vita dovremmo porcela. Il sole e il mare, da soli, non bastano. Non più, almeno.


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