La parola mosca vola sino a noi dopo essere partita da più punti di derivazione: la troviamo nella lingua latina (mùsca), in quella sanscrita (makshikà) e in quella greca (myìske).
La vera curiosità, però, pare nascondersi nella radice “mus” che, secondo gli esperti, in latino andrebbe ricondotta a topo, mentre in sanscrito a involare e, per estensione, a rubare.
In sintesi, comunque, da questo comprendiamo come le mosche non siano mai state veramente simpatiche.