Come ogni settimana vi scrivo di uno dei libri di Fabio Volo e oggi vi consiglio "Il tempo che vorrei", sempre edito Mondadori, del 2009.
Questo romanzo è il più lungo dei libri di Volo ed è anche la prima volta che scrive del passato del personaggio protagonista, in modo così minuzioso. Chi ha letto tutti i libri di Fabio, sa che sembrano essere l'uno il continuo dell'altro, sembrano avere anche un'unione cronologica e questo rappresenterebbe la fase dell'autodefinizione di ognuno di noi, il momento che raggiungono prima o poi tutti, in cui ci si definisce, ci si conosce, ci si ama con i propri pregi e i propri difetti e questo avviene solo quando si ha consapevolezza di se stessi in relazione al nostro passato, presente e futuro.
Il protagonista, Lorenzo, non sa' amare o forse non sa' proprio dimostrarlo. E così si ritrova tra due amori: quello con un padre assente e distante e quello per la donna che lo ha mollato, per cui lui soffre molto.
Per riuscire a perdonare ed imparare ad amare deve fare tutto un viaggio dentro se stesso ripercorrendo tappe e momenti di vita vissuta, affrontando dubbi e paure del passato, superando ostacoli del presente e iniziando a costruire qualcosa per il futuro.
"Leggere mette in moto tutto dentro te: fantasia, emozioni, sentimenti. È un'apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere le cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste, fà scoprire l'anima delle cose. Leggere significa trovare le parole giuste, quelle perfette per esprimere ciò a cui nonriuscibi a dare forma. Trovare una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere. Nei libri le parole degli altri risuonano come un'eco dentro di noi, perché c'erano già"
BUONA LETTURA
LULU'