In questi giorni ero tesa come una corda di violino, tenevo dentro le agitazioni e le ansie e me le portavo a spasso sperando di sfinirle, così che mi lasciassero dormire la notte. Non sempre ci sono riuscita.Coi Fiori di Bach mi ci sono fatta il bagno, letteralmente.Che il tempo dell'attesa è un tempo sospeso, vuoto se non lo riempi di altro che non sia ciò che stai aspettando. Devi distrarti mentre speri che il destino rimanga vigile e dalla tua.La mente in questi casi, si sa, non è una gran collaboratrice e rema contro. Non ha un minimo d'indipendenza, ha bisogno d'essere guidata e indirizzata perché se la lasci fare, dopo aver percorso sempre gli stessi sentieri e averti mostrato gli stessi apocalittici scenari, è sempre al punto di partenza che ti riporta. Manca di fantasia ed è pure sadica, la stronza. In queste circostanze la mia strategia è quella dell'indifferenza: la ignoro come si fa con chi mente.
Ero divisa, inside. Un parte di me aveva una voglia pazza di gioire, gridare, poter finalmente sospirare un rumoroso è fatta! ce l'abbiamo fatta! L'altra, diffidente e timorosa, stava in allerta, come in attesa di un colpo basso. Aivoglia a dirle che ce la meritiamo la felicità, che non può andar sempre male, che poteva fidarsi e stare serena, lei rigida e dura scrollava la testa in un secco No! Sapevo di cosa aveva paura, che succedesse di nuovo, che il sogno le venisse strappato via. Perciò fino all'ultimo abbiamo giocato a far finta di nulla, senza lasciarci coinvolgere, mantenendo il distacco come se la cosa non ci riguardasse. Paura delle delusioni si chiama, lo so benissimo.I giorni ad Amsterdam sono stati i più difficili, erano quelli che ci separavano dalla verità che ci aspettava, ma in Italia. Appena tornati abbiamo subito telefonato e preso appuntamento.
E se siete arrivati fino a qui molti di voi staranno col fiato sospeso in attesa che io pronunci, con le dita, quella parolina lì, quella magica. Ma non la scriverò per il semplice motivo che non è lei, quella esatta, ma per me ci si avvicina molto. Ora mi spiego meglio.Se fossi incinta credo che leggereste cose come zdrjjjkfatakòetbjskdljso tasti battuti a caso per l'incapacità di controllare le funzioni motorie. No, purtroppo no, che poi si sapeva anche.Ma una casa per noi, allo stato attuale, è come il progetto di un figlio, quello dei due che si realizza però!Lunedì abbiamo firmato il COMPROMESSO! E' stata dura tenere tutto dentro, ve lo dico, ma era l'unico modo per sopravvivere e reggere botta. L'esperienza con l'altra casa per me è stato un trauma, uno shock, lo giuro. Così stavolta, per tutelarmi, mi sono detta che finché non si arrivava alle firme io non ci avrei creduto. La paura di star male e soffrire è una bestiaccia. Perciò non mi ci sono proiettata mai in quella casa, mi dicevo che in fondo in fondo non mi piaceva manco troppo, quasi non la consideravo, non ne parlavo con nessuno. Nessuno. Ma ora è arrivato il momento di gioire, finalmente!A meno che non crolla stavolta posso dire con certezza che: ABEMUS CASA!Com'è? Simile, molto simile all'altra, quella che ci hanno rubato sotto il naso: due camere, una con bagno dentro spazioso (!), e l'altro bagno, quello di servizio, comodo e ampio, angolo cottura grande e salottino. Doppio terrazzo - dal lato camere e dal lato salone e cucina - di cui quest'ultimo super panoramico!!! E adesso è lì, vuota e sola che ci aspetta. Il rogito lo faremo in primavera, un ottimo momento per rinascere alla vita anche noi no! Però di tanto in tanto io l'andrò a trovare, dobbiamo conoscerci io e lei, pian piano.
Posso crederci vero? Non riesco a immaginare nessun impedimento da qui in poi, forse è solo perché non ne ho esperienza? Occhei occhei, la smetto....
p.s. è fatta! ce l'abbiamo fatta!