IL TEMPO DI MODIGLIANI: Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna, 6 agosto – 20 novembre 2011

Creato il 30 luglio 2011 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

AMEDEO MODIGLIANI TESTA SCULTOREA

STUDIO GUASTALLA Arte Moderna e contemporanea è lieta di invitarvi a visitare la mostra IL TEMPO DI MODIGLIANI, a cura di Luciano Caprile, al Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna, Pescara,6 agosto-20 novembre 2011 (clicca qui: MAPPA). Organizzata dal Comune di Pescara, dalla Galleria Rizziero di Pescara con la collaborazione di Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea di Milano. Catalogo con testi di Luciano Caprile e Guido Guastalla.

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BENVENUTO BENVENUTI BASTIONI DI LIVORNO Olio su cartone Cm 56,5x69,5 Anni ‘20 Firmato in basso a sinistra: Benvenuto Benvenuti; firma ripetuta sul verso

Le circa cinquanta opere esposte consentono di delineare il contesto artistico della Livorno in cui Modigliani si è formato alla fine dell’Ottocento, con dipinti di Fattori, Micheli, Romiti, Natali, Benvenuti, Lloyd, Martinelli, Ghiglia. Ne esce, da questa prima sezione, l’immagine di una città vivace culturalmente e artisticamente, capace di fornire a un giovane di talento come Modigliani non solo gli strumenti tecnici per iniziare una carriera pittorica, ma anche stimoli e suggestioni che lo rendono partecipe del clima moderno, e in grado di inserirsi in un contesto d’avanguardia una volta spiccato il grande salto verso la Ville Lumière.

La mostra prosegue poi con un serie di importanti disegni di Modigliani che tracciano il suo percorso artistico, dagli inizi influenzati dallo stile di Toulouse-Lautrec, con una matita su carta che ritrae l’amico critico Mario Buggelli, al segno nitido del carboncino, che delinea volti e corpi di “cariatidi”, del periodo scultoreo (anni ‘10-‘11 del novecento), ai ritratti dal segno più sottile degli amici come Vlaminck, delle compagne, come Beatrice Hastings, dei personaggi del suo mondo artistico, come Hanka Zborowska, moglie del suo mercante Leopold.

Tra questi, spicca il disegno scelto per la copertina del catalogo, una Testa scultorea di grande impatto, influenzata dall’arte africana, che Modigliani spedisce al fratello Umberto, a Milano, per ringraziarlo dell’aiuto economico, insieme a una lettera (anch’essa esposta) in cui gli racconta delle mostre a cui partecipa, del lavoro che svolge, terminando con quello che oggi ci appare un amaro presagio, alla luce del dramma che lo porterà a morire a trentasei anni: ”In pectore sento che così finirò un giorno o l’altro per farmi strada”.

AMEDEO MODIGLIANI
TESTA SCULTOREA
Matita grassa su carta
Cm 43×19
1910-11
Firmato e dedicato, in basso a sinistra, “a Umberto, Dedo”.
NOTE: Il disegno è archiviato presso gli Archivi Modigliani di Parigi, che ne hanno confermato l’autenticità; fino ad ora inedito, verrà inserito da Christian Parisot nel Catalogo Ragionato dell’opera di Modigliani di prossima pubblicazione. È inoltre stato studiato e autenticato da Osvaldo Patani, che lo data agli anni 1910-1911, sia per ragioni stilistiche sia per le affinità che si possono cogliere dal confronto con altri disegni del corpus dell’artista.
Il disegno è dedicato al fratello Umberto, al quale Modigliani lo invia in dono insieme a una lettera allegata.
ESPOSIZIONI:
2006, Milano, Jacob, Modigliani, Picasso. Gouaches, disegni, incisioni,  Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, ill. in cat. p. 41.
2008, Livorno, Il Caffè Bardi di Livorno (1909-’21). Le arti all’incontro, Galleria d’Arte Athena, ill. in cat. pag.155, n. 55
2009, Bonn, Amedeo Modigliani, Kunst und Austellungshalle der Bundesrepublik Deutschland
2010-’11, Rovereto (Tn), Modigliani scultore, Mart, ill. in cat. n. 70, pag. 143.
PROVENIENZA:
Dono dell’artista al fratello Umberto;
Fondazione Italiana Ricerca sul Cancro (dono della nipote Nora Modigliani).
Lettera autografa di Amedeo Modigliani che accompagna il disegno Testa scultorea, 1910-1911.
Carissimo Umberto, grazie prima di tutto dell’inaspettato soccorso. Col tempo spero di arrivare a sbrogliarmi: il tutto è di non perdere la testa. Mi domandi cosa conto di fare. Lavorare e esporre. In pectore sento che così finirò un giorno o l’altro per farmi strada. Il Salon d’Autunno è stato relativamente un successo. E l’accettazione in blocco è quasi un caso per la gente che passa per formare una coterie chiusa. Se ribatte bene agli Indipendenti avrò certamente fatto un primo passo. E tu cosa racconti? Salutami la zia Lò. Scrivimi se puoi! Ti abbraccio tuo Dedo.”

MAX JACOB IL MIO CIRCO Acquarello su carta,Cm 31x22 - 1919 - ESPOSIZIONI: 1991, Firenze, Max Jacob l’esoterico, Istituto Francese di Firenze, pubb. in cat. pag. 63. 2006, Milano, Jacob, Modigliani, Picasso. Gouaches, disegni, incisioni, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, ill. in cat. pag. 12.

La terza parte della mostra inserisce Modigliani nel contesto della capitale dell’arte in cui arriva nel 1906 e muore nel 1920, e in cui il pittore diventa uno dei più grandi artisti del novecento: Parigi. Opere di Picasso, Vlaminck, dell’amico fraterno Max Jacob, di Valtat, Soutine, Utrillo, Picabia tracciano un ricco affresco del mondo delle avanguardie artistiche dei primi vent’anni del secolo scorso, e di quel mondo di bohème che rappresenta l’humus in cui si sviluppano i più grandi movimenti artistici dell’epoca.

MAX JACOB RACINE Acquarello e inchiostro di china su carta, Cm 27,5x45,1902 - Firmato in basso a sinistra e in basso a destra. ESPOSIZIONI: 1989, Parigi, Paris, capitale des arts, Galleria Didier Imbert (etichetta sul retro). 2006, Milano, Jacob, Modigliani, Picasso. Gouaches, disegni, incisioni, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, ill. in cat. n. 1, pag.17.

Dal testo: Guido Guastalla, Modigliani ebreo sefardita e i suoi amici tra Livorno e Parigi
“Modigliani, soprattutto negli ultimi dieci anni della sua vita e della sua carriera
di grandissimo artista, cioè dal periodo delle Cariatidi fino ai grandi Nudi e
all’Autoritratto ultimo, si è progressivamente allontanato dalla Scuola di Parigi
e dal suo ritorno all’ordine, ritornando ad essere un pittore squisitamente italiano;
ma non solo nel senso della vecchia critica (pensiamo a Venturi, Carli, russoli) e
cioè di un legame praticamente esclusivo con la grande tradizione iconografica e
stilistica che va dal Due al trecento toscano (pisano, fiorentino e soprattutto senese),
ma soprattutto per un recupero di identità fondato sulla sua eredità ebraico–se-
fardita italiana, influenzata soprattutto dal pensiero cabbalistico di Benamo-
zegh, che gli studi di Jeanne Modigliani degli anni ’70 e ’80 e le sottolineature
di altri, fra cui il sottoscritto, hanno offerto agli studi successivi, sino ad oggi”.

Dal testo: Luciano Caprile, Il tempo di Modigliani
“A contatto di personaggi come Max Jacob e Pablo Picasso egli riuscirà a
trovare un proprio carattere distintivo guardandosi attentamente intorno, va-
lutando l’importanza del cubismo nascente e assorbendo l’influsso dell’arte tri-
bale africana e oceanica, ma rimanendo pur tuttavia artisticamente un isolato,
refrattario ad aderire apertamente a gruppi o a movimenti. D’altronde nessuno
ha voluto o potuto confrontarsi con lui. Sui suoi disegni vale la pena citare
un commento di Filippo de Pisis: “Si potrebbero paragonare agli etruschi per
una semplicità di stile tutta loro particolare e son tuttavia così moderni nello
spirito”. La classicità e la modernità si incontrano nel suo segno semplice e
sicuro. Non a caso egli tiene ben in vista sui muri del suo atelier le riproduzio-
ni di alcuni capolavori di Simone Martini, di Vittore Carpaccio, di Duccio da
Buoninsegna, di tino da Camaino. e la sua memoria corre al leonardo incom-
piuto del Museo di Napoli, ai Botticelli degli uffizi, allo Jugendstil scoperto a
Venezia. In tal modo egli riuscirà a coniugare la personale cultura maturata
in patria con la folgorante emozione suscitata dai lavori di Paul Cézanne e di
Henri de Toulouse-Lautrec da rilevare proprio nella Ballerina appena citata.
Anche il 1909 è un anno cruciale: incontra Costantin Brancusi, scopre non solo
la scultura negra ma anche quella khmer durante le visite al Museo del tro-
cadéro. Inoltre è rilevabile in lui una qualche influenza dell’arte egiziana e del-
la pittura dell’estremo Oriente.

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L’immagine che segue è:

AMEDEO MODIGLIANI
ERMAFRODITO
Matita grassa su carta
Cm 43×26
1910-11

NOTE:
In basso a sinistra cachet di P.A.(Paul Alexandre) n. 168. Sul retro disegno raffigurante Studio di testa e timbro della Galleria del Milione.

ESPOSIZIONI:
1972, Milano, Amedeo Modigliani. Disegni, Galleria d’Arte Eunomia, n. 5; 1982, Milano, Amedeo Modigliani. Disegni e acquerelli nelle raccolte pubbliche e private, Rotonda della Besana; 1984, Verona, Modigliani. Dipinti e disegni. Incontri Italiani 1900-1920, Galleria dello Scudo; 1985, Torino, Modigliani. Dipinti e disegni. Incontri Italiani 1900-1920, Palazzo Reale; 1988, Verona, Modigliani a Montparnasse, Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Forti (due etichette sul retro); 1988-89, Milano, Modigliani a Montparnasse, Palazzo della Permanente, cat. p. 68; 2006, Milano, Jacob, Modigliani, Picasso. Gouaches, disegni, incisioni, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, ill. in cat. p. 42; 2010-’11; Rovereto (Tn), Modigliani scultore, Mart, ill. in cat. n. 46, pag. 178.

PUBBLICAZIONI:
A. Ceroni, A. Modigliani, Edizione del Milione, Milano, 1965, n. 62; AA.VV., Catalogo Bolaffi, volume I, Torino, 1974, p. 212; O. Patani, Modigliani. Disegni, Edizioni La Seggiola, Milano, 1976, n. 5; O. Patani, Modigliani. Disegni, Edizioni Mazzotta, Milano, 1982, n. 63, p. 23; O. Patani, Le carte affascinanti, Edizioni Stanza del Borgo, Milano, 1984, p. 51; C. Parisot, Modigliani Catalogue Raisonné, Edizioni Graphis Arte, Livorno, 1990, tomo I, n. 29/10, p. 239.

PROVENIENZA:
Parigi, Paul Alexandre; Milano, Galleria del Milione; Milano, collezione privata.

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Museo Vittoria Colonna, Via Gramsci 1, Pescara Tel 085 4283759

orari: 10.00-13.00 / 17.00-24.00 (fino al 18 settembre)

9.30-13.30 / 15.00-20.00 (fino al 20 novembre)

Il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna venne inaugurato nel 2002 con una grande mostra dedicata a Chagall. Da allora si sono susseguite rilevanti temporanee: retrospettive di Campigli, Calabria e Manzù. Il Museo è un importante centro di cultura, laboratorio permanente per l’arte moderna. La collezione permanente è costituita da opere di Cascella, Guttuso, Mirò, Picasso, Michetti ed è visibile nella prima sala e nel cortile esterno.

Per ulteriori informazioni:

Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea
Via Senato 24   20121 Milano
Tel/Fax 02 780918

www.guastalla.com

info@guastalla.com


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