Magazine Cultura

Come ti recensisco un giallo

Creato il 03 febbraio 2022 da Annalife @Annalisa
Come recensisco giallo

Ho una specie di idiosincrasia per le persone che mi raccontano le trame di un film o di un libro che vorrei guardare o leggere. Come quella che, sentendomi nominare il titolo di un romanzo, mi disse: ah, quello dove il protagonista poi si spara.
Ora, io non so se poi è vero che il protagonista si è sparato, perché il libro non sono riuscita a leggerlo (magari lo riprenderò, visto che non i ricordo neppure bene di quale titolo fosse e potrei avere una bella sorpresa scoprendo che la trama, in realtà non era quella), ma sta di fatto che, se racconto di un libro, in genere cerco di evitare di raccontare le vicende, se non in minima parte, tanto per far capire se si sta parlando di Cappuccetto Rosso o di Renzo Tramaglino.

Oggi cercavo notizie di uno scrittore islandese, di cui ho letto qualcosa, per scovare un altro romanzo su un poliziotto in pensione: su un sito che si chiama “La bottega del giallo” ho trovato la trama, a grandi linee ma ben delineata, la notizia che l’ex-poliziotto approfondisce due casi che alla fine (alla fine!) si riveleranno collegati, che li risolve (e già lo so che sempre il poliziotto risolve i casi, ma insomma, lasciatemi un po’ in sospeso, ce la farà Cappuccetto Rosso a scampare dal lupo?), e dulcis in fundo, la riflessione del protagonista sul colpevole e sulla scoperta finale. Dove “finale” è di nuovo la parola chiave: perché se è finale, tu non me la devi scrivere, ben ricopiata, nella tua recensione, che magari mi capita di leggere prima di incominciare il libro.

Sì, sono una persona adulta che non vuole sapere come va a finire una storia.
Magari Renzo questa volta sposa un’altra.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines