Il tempo all'improvviso è cambiato. E' difficile fare progetti che vadano oltre le due settimane.
Desidero ardentemente partire ad Ottobre con i miei compagni di scuola al prestigioso convegno della società di psicologia e psicoterapia familiare, dove parlerà persino Margherita Hack.
Già sogno.
Sogno quel clima da ultimo anno di liceo, l'aria marina, Trieste, il viaggio in aereo, la sorpresa che inventerò per il compleanno della Pau, i suoi occhi che si illuminano, in questo strano compleanno, la lettera che scriverò e le parole che sceglierò...
Ma la verità, è che andare oltre le due settimane è un azzardo.
Comprare quei biglietti per Trieste sarà una roulette russa per me.
Il tempo è cambiato.
Così io aspetto.
La frase più amara e più vera, me l'ha detta un docente, invitandomi a pranzo. Mi ha detto che, la durezza, la freddezza, adesso mi saranno utili.
E' il tempo del fare questo, c'è poco da lasciarsi andare alle riflessioni, figuriamoci allo sconforto.
Dicono anche un'altra cosa, e l'aspetto con ansia.
Dicono che a volte si può svoltare.
E che se uno svolta, se trova il modo di tirarsi fuori dal pantano, ma tirarsene fuori davvero, la vita diventa improvvisamente in discesa.
E la discesa è tanto più ripida e di rincorsa, tanto più il pantano era profondo.
Sentite odore di contentino?
Pure io lo sentirei, ma mi fido troppo della persona che me l'ha detto per non sperare dal più profondo dell'anima che davvero possa funzionare così.