Presenta un ritmo senza schemi e un verso libero ma con una musicalità interna determinata dalle scelte lessicale e fonetica di parole a volte stridenti, ma sempre quotidiane.
Le rime libere, le allitterazioni, una metrica istintiva formano delle corrispondenze interne dominate dalla direzione del monologo interiore.
Talvolta degli incisi creano un livello di riflessione differente in questo flusso, un “a parte” riflessivo in cui cambia il “rilievo” delle parole e si realizza una frattura ironica della autonarrazione.
William Vastarella
Maura Potì, Il tempo non è un aspirapolvere, Stilo Editrice, 96 pp., € 10,00.