Pubblicato da lapoesiaelospirito su marzo 25, 2012
In occasione del trentennale della scomparsa dell’Autore, l’editrice Voland pubblica Tentativo di esaurimento di un luogo parigino. Telp.1, uno scritto di George Perec inedito per l’Italia: si tratta forse del modo migliore per ricordare un grandissimo poeta e romanziere, forse tra i massimi rappresentanti della nuova letteratura novecentesca, scuramente tra le personalità di genio sia dell’avanguardia internazionale sia della cultura francese.
La traduzione e la curatela da parte di Alberto Lecaldano, che firma anche un’esauriente postfazione, rendono quindi un ottimo servigio alla memoria di uno scrittore ancora in parte sconosciuto o sottovalutato nel nostro Paese, benché le sue opere perlopiù narrative – tutte edite nel giro di tredici anni tra il 1965 e il 1978 – siano tradotte e pubblicate anche da noi: Le cose, La scomparsa, W o il ricordo dell’infanzia, Mi ricordo, La vita istruzioni per l’uso. Magari il fatto che George Perec non sia vissuto a lungo – nasce nel 1936 e muore nel 1982 – conducendo una vita tranquilla (le cui stravaganze restano solo nella scrittura e nel taglio di barba e capelli, a differenza di tante esistenze sregolate e perciò idolatrate dai giovani lettori, a cominciare da arcinoti beatniks) o che la sua prosa non risulti facile o accomodante, non lo rende certo uno scrittore di moda né allora né oggi.
Tuttavia andrebbe rivalutato, perché dietro le apparenti provocazioni (talvolta effettive) si può leggere una ricerca del trascendente o una domanda sul senso della vita che persino diversi autori ‘mistici’ o ‘religiosi’ non posseggono. Perec, in quasi tutte le opere, parte dalla memoria (o ricordo) e dalla materia (od oggetti), servendosi della prima per descrivere la seconda (e viceversa, in un’inversione situazionista che eredita dal surrealismo e che prosegue con la Patafisica e l’Oulipo (correnti intellettuali che attribuiscono al gioco letterario la massima importanza). Ma, appunto, nonostante agli inizi l’atteggiamento sembri quasi solo ludico, l’impegno di Perec nel guardare e descrivere asetticamente le cose, va al di là delle apparenze e mostra un artista impegnato nel cercare verità più profonde.
Così è anche in questo libriccino che di fatto ha le dimensioni di un racconto e non a caso, in origine, viene pubblicato nel 1975 sulla rivista «Cause Comune»: sono le prove generali di un ampio progetto di TELP, sigla che significa appunto Tentativo di Esaurimento di un Luogo Parigino e che nei piani dell’autore comprende undici altri posti; ne realizzerà solo un altro, riguardante il Carrefour Mabillion, però sotto forma di cronaca radiofonica.
Cos’è dunque Telp1? è l’elenco di ciò che Perec vede in piazza Saint-Sulpice, seduto a un tavolino di un caffè o su una panchina; ma l’intento non è quello di esaltare i monumenti (già elogiati in innumerevoli guide turistiche) bensì di immortalare, sulla carta, quanto si svolge nel tran-tran quotidiano o banalità giornaliera: e infatti egli appunta ciò che vede muoversi attorno a sé; si apposta davvero in tre giorni dal mattino di venerdì 18 ottobre al pomeriggio di domenica 20 ottobre 1974, per otto volte in tre bar differenti e su una panca per seguire il movimento di auto private e di mezzi pubblici, della gente e dei piccioni.
Bisogna rammentare che piazza Saint-Sulpice (dove tra l’altro oggi ha casa Umberto Eco) pur al centro di Parigi, non è un luogo di particolare attrattiva turistica: ci sono una fontana e una chiesa tardo-rinascimentali di originale bellezza, ma non è un sito frequentatissimo dai parigini e nemmeno dai turisti, anche se Perec nota e annota tutti i pullman e i giapponesi che sostano per un’occhiata veloce alle ‘antichità’. Non a caso, nei rari commenti personali, l’Autore dice spesso di annoiarsi a guardare una scena assai poco vivace che addirittura tende all’anonimato o ad assomigliare ad altre città: ma la piazza è ancora lontana da quel sovvertimento di cui parlerà lo stesso Eco in una Bustina di Minerva circa dieci anni fa, lamentando l’invasione di negozi franchising a scapito degli storici locali, tra cui il Tabac Saint-Sulpice preferito da Perec e oggi sostituito dal banale showroom di uno stilista italiano.
Perec dunque, alla fine, compie anche un gesto molto democratico con la propria letteratura, andando alla ricerca del confronto con le cose normali e con la vita comune, dove forse si nasconde il mistero dell’animo umano
George Perec, Tentativo di esaurimento di un luogo parigino. Telp.1, Voland, Roma, pagine 64, euro 12,00.