Tepezcohuite pianta rimedio problemi pelle
Dalla cultura dei Maya ai Camaldolesi, la congregazione dell'Ordine di San benedetto.Piante curative Sud America Maya
Questo antico rimedio che porta il nome Tpezcohuite, ci viene dalla cultura dei Maya e ora possiamo trovarlo nei negozi dei monasteri collegati all'Ordine dei benedettini.
Ci pensano i monaci dell'Eremo di Camaldoli a produrlo, seguendo la ricetta che probabilmente risale fin dal Seicento quando, con le navi di ritorno dalle Americhe, arrivavano anche nuove piante e informazioni sugli usi medicinali della cultura indios.
Il Tepezcohuite non sarà sfuggito ai conquistadores: il rimedio naturale era usato per trattare le lesioni della pelle, anche in caso di scottature, eritemi, piaghe da decubito, ulcere varicose, fino alla psoriasi. L'ingrediente principale, unito a mirto e lavanda, è una pianta importata dal centro America.
La Mimosa tenuiflora di cui si usa la corteccia della radice è il nome scientifico dello Tepezcohuite. Il nome stesso della pianta testimonia la sua importanza nella cultura medica amerinda: tepezcohuite significa infatti "albero della pelle".
Va detto che in Messico questa mimosa è conosciuta anche come enteogeno, cioè come agente modificatore dello stato di coscienza: in queste preparazioni la pianta viene detta Jurema e contiene DMT.
Solitamente questa pianta viene usata per unguenti che possano essere facilmente spalmati sulla pelle così che il preparato non entri internamente in contatto con le mucose dello stomaco, giacché agisce solamente esternamente, mentre per l'uso interno viene vietato anche dalla legge proprio per le peculiarità appena descritte, come allucinogeno.
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