Intanto, facciamo presente già la zona era stata interessata, come abbiamo già detto, da numerosi sismi nei mesi scorsi.
L'immagine qui sopra, mostra chiaramente i numerosissimi sismi che avevano interessato l'area nei mesi passati, nessuno con magnitudo significativa, cioè superiore al 4 grado, almeno fino a stanotte con la magnitudo più alta segnata in questa zona, dal 1 gennaio 2012 a oggi.
(In questo link, la storia sismica del Pollino fino a oggi, dati tratti da INGV).
Che sia un'area "pericolosa" lo dimostrano, oltre ai fatti, anche le parole di Rita Di Giovambattista, funzionario di sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che osserva come la zona colpita oggi dalla scossa di magnitudo 5 è "una delle aree a più alta pericolosità sismica", essendo infatti classificata nella zona 1 della mappa di pericolosità sismica.
Terremoti importanti in quest'area sono avvenuti nel 1708, con una stima basata sulla descrizione degli effetti compresa fra l'ottavo e il nono grado Mercalli, e nel 1998, con un sisma di magnitudo 5,6.
"Stiamo monitorando l'area - ha detto ancora Di Giovambattista - e in queste ore stiamo intensificando l'attività con l'installazione di ulteriori stazioni sismiche". Sono anche in corso le analisi per definire le caratteristiche del sisma.
Però....però c'era stato un allarme, forse inascoltato, forse preso in scarsa considerazione...
"Una settimana fa avevamo acceso i riflettori sull’evoluzione dello sciame sismico nel Pollino, dicendo che era necessario attivare uno stato di attenzione".
Lo dice all’Adnkronos Giuseppe Zamberletti, "padre" della Protezione civile italiana e presidente emerito della Commissione Grandi Rischi, dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito l’area del Pollino.
"C’era stata una riunione della Commisssione Grandi Rischi proprio sulla situazione nel Pollino -aggiunge- e avevamo deciso, insieme all’Istituto di geofisica e vulcanologia, di mantenere uno stato di attenzione, tenendo conto delle evoluzioni del fenomeno. Della riunione c’è un verbale -spiega il presidente emerito della commissione Grandi Rischi- era stata la stessa Protezione Civile a chiedere alla commissione informazioni e orientamenti sullo sciame in corso da tempo. E la comunità scientifica lanciava lo stato di attenzione su quel territorio a rischio sismico".
Zamberletti richiama quindi l’importanza della prevenzione: "il problema della formazione dei cittadini nelle zone sismiche per affrontare i pericoli che derivano dai terremoti, comporta un impegno di lungo periodo e deve essere realizzato con grande scrupolo. Manca una preparazione psicologica sui modelli comportamentali nell’ipotesi sisma". Per questo "non bisogna fare solo prediche inutili sull’adeguamento antisismico, su cui non ci sono mai i tempi e le risorse. Ci sono modelli comportamentali e iniziative che possono comunque migliorare la difesa della vita delle persone. Certo, le case ben costruite e l’adeguamento antisismico dei vecchi edifici sono priorità fondamentali, ma in attesa che cio’ si realizzi -conclude Zamberletti- è necessario utilizzare gli strumenti disponibili.
Ma le scosse potrebbero continuare.
"Per fortuna pare che la macchina organizzativa stia rispondendo bene. Ma non dimentichiamo che il fenomeno dura da mesi e potrebbe anche protarsi. Bisogna restare in allarme". Lo dice all’AGI Paolo Cappadona, calabrese, consigliere nazionale dell’Ordine dei geologi. La situazione è seria e sottolineiamo che non abbiamo strumenti per fare previsioni. Siamo in una situazione di pericolosità conclamata, questo è certo, come diciamo da tempo, dice ancora Cappadona.