ho passato la domenica a cercare il tesoro.
la casa era una nave e noi due i pirati.
calavamo l'ancora, alzavamo l'ancora, cercavamo il tesoro.
in soffitta, tra armadi e bauli, cercavamo il tesoro.
fuori c'era la casa sull'albero, la neve, la nebbia.
e tanti gatti.
giù c'erano i fratelli e gli amici,
la torta di mele e il pollo arrosto,
ma noi eravamo pirati su di sopra e cercavamo il tesoro.
apri il baule, chiudi il baule.
maglioni e coperte di tutti i colori,
ma noi cercavamo il tesoro.
cercavamo, cercavamo, ma non lo trovavamo mai.
e allora cercavamo di nuovo.
cala l'ancora, alza l'ancora,
apri il baule, chiudi il baule.
senza mai scoraggiarci, perché quella era la nostra nave,
e noi due eravamo i pirati,
e cercavamo il tesoro.
che poi è vero che sto cercando il tesoro.
non sono un pirata e la mia casa non è una nave.
ma da almeno un paio di anni,
e sempre di più con il passare dei mesi,
sto cercando il tesoro.
apro cassetti, bauli, finestre.
spalanco gli occhi, socchiudo gli occhi.
sussurro con voci nuove,
azzardo strumenti mai stati miei,
ascolto, sto all'erta, mi eclisso, mi affaccio.
e sempre cerco il tesoro.
a volte mi sembra di vederlo,
a volte trovo una perla, un occhio di tigre, un ricciolo di corallo, un quarzo di acquamarina.
ma il tesoro quello vero, che brilla nei bauli, non lo trovo mai.
eppure, come questa domenica, continuo a cercarlo.
mi scoraggio spesso, ma non mollo.
gioco infinito di bambina.