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Il testo della lettera inviata al premier monti dalla federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente

Creato il 28 maggio 2012 da Mandingodolceacqua
IL TESTO DELLA LETTERA INVIATA AL PREMIER MONTI DALLA FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DIRITTI ANIMALI E AMBIENTE Illustrissimo Presidente,
desideriamo sottoporre all’attenzione Sua e del governo un tema che riteniamo particolarmente rilevante per le ricadute sulle fasce sociali più deboli della popolazione: Le chiediamo di sostenere le famiglie che convivono con animali domestici e di non considerare "gli amici a quattro zampe" come se fossero beni di lusso. Si tratta, infatti, di un’ errata prospettiva culturale e metodologica che li inquadra come oggetti, al pari di una barca o di un auto di grossa cilindrata, e non quali esseri senzienti portatori di diritti, come stabilito dal Trattato sul funzionamento dell’Ue, in vigore dal 2009, e richiesto da Bruxelles a tutti gli stati membri.
Ci rivolgiamo a Lei perché il governo resista alla tentazione di individuare nei proprietari di animali domestici una categoria da colpire, come se tenere con sé un cane o un gatto fosse manifestazione di chissà quale capacità contributiva. E’ forse il caso di sottolineare che nelle famiglie italiane gli animali domestici ricoprono un ruolo di grande importanza. Secondo il rapporto Eurispes 2012, ben Il 42 per cento degli italiani dichiara di avere in casa uno o più animali domestici, che valuta al pari di veri e propri componenti della famiglia. Se consideriamo poi il ruolo di sostegno psicologico che essi svolgono per gli anziani soli, per i bambini o per le persone malate (la pet-therapy è riconosciuta efficace non solo per i portatori di disabilità di vario genere ma anche solo per chi soffre di stress o di depressione) è facile intendere quale importanza possa avere per tante persone la compagnia di un animale domestico.
Nelle sue scelte politiche, invece, il governo sembra ignorare tanto le dimensioni quanto la qualità del fenomeno della convivenza con gli animali domestici. Non soltanto non ha esentato gli alimenti per animali e i servizi veterinari dall’aumento dell’IVA, punendo chi ha compiuto la "buona azione" di adottare un cane o un gatto e trascurando le probabili ricadute negative sulla salute pubblica e il conseguente aggravio di costi per le amministrazioni, ma include le spese veterinarie nel nuovo redditometro come se possedere cani o gatti o altri piccoli animali domestici fosse roba da Paperoni e dà (incautamente o deliberatamente) il suo assenso al grottesco tentativo di introdurre, col pretesto di combattere il randagismo, una "tariffa comunale" su cani e gatti che provocherebbe soltanto un aumento degli abbandoni e maggiori spese per i canili. Chiediamo dunque al Suo governo di non considerare i proprietari di animali come una riserva di nuovo gettito e di favorire piuttosto, con adeguati provvedimenti, la convivenza con gli animali domestici e il rispetto, innanzitutto da parte degli enti pubblici, delle normative che ci sono.
Chiediamo inoltre a Lei, signor presidente, di impegnarsi per dare concreta attuazione nel nostro ordinamento ad una delle disposizioni generali di applicazione del Trattato di Lisbona, un principio sovraordinato come quello sancito dall’art.13, riconoscendo che gli animali non sono "cose" ma "esseri senzienti" e che delle loro esigenze in materia di benessere occorre tener pienamente conto. Il principio vale ovviamente tanto per gli animali domestici quanto per tutte le creature viventi. Ne consegue che in ogni sede, a cominciare da quella europea, auspichiamo che il governo italiano si faccia promotore di un grande cambiamento culturale: si impegni a sostenere politiche del benessere animale e di attenzione verso coloro che con gli animali convivono, a superare pratiche anacronistiche come la caccia, ad abolire la sperimentazione animale, crudele e dannosa per la salute umana, a rendere effettive le regole che ci sono sugli allevamenti e a proporne di più severe, ad opporsi alle crudeltà perpetrate negli zoo e nei circhi, tuttora finanziati dallo Stato, dove gli animali sono privati della dignità e della vita.
In conclusione, signor presidente, La preghiamo di operare una vera e propria inversione di rotta, a nome delle associazioni che aderiscono alla nostra Federazione ma, anche e anche e soprattutto, a nome dei milioni di italiani che a noi fanno riferimento.
Certi dell'attenzione che vorrà riservare a questo nostro appello, porgiamo rispettosi saluti.
On. Michela Vittoria Brambilla,
in rappresentanza della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente
(Ente Nazionale Protezione Animali - ENPA, Lega Anti Vivisezione - LAV, Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente - LEIDAA , Lega Nazionale per la Difesa del Cane - LNDC, Organizzazione Internazionale Protezione Animali - OIPA, Chiliamacisegua, Arca )
Fonte facebook Brambilla

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