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Il Tg1 chiede scusa agli studenti: “abbiamo sbagliato video”

Creato il 25 novembre 2010 da Lalternativa

“Ieri sera nell’edizione delle 20, all’interno del servizio sulla manifestazione degli studenti a Roma, a partire dall’assalto in mattinata al Senato, è stata mandata in onda erroneamente una sequenza di immagini della durata di alcuni secondi, relativa ad una precedente manifestazione di giovani aquilani nella capitale”.

Lo afferma in una nota la segreteria di redazione del Tg1 dopo le polemiche sollevate dal caso. “Nello scusarci con gli interessati e con i telespettatori, mettiamo in evidenza, tuttavia, che si è trattato di un errore tecnico – spiega ancora la segreteria di redazione del Tg1 – e non certo di una scelta editoriale, anche perchè le immagini che precedevano e seguivano la sequenza contestata erano di per sè assai eloquenti”.

Tra le reazioni dle mondopolitico, quella del deputato e capogruppo del Pd in commissione Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta: “Ci aspettiamo che la direzione generale e i vertici Rai chiedano spiegazioni urgenti alla direzione del Tg1 che ha mandato imprudentemente in onda ieri sera il servizio sulle manifestazioni studentesche nella Capitale montate con quelle dei terremotati abruzzesi della scorsa estate. Non è accettabile – prosegue Meta – che in Rai si tratti l’informazione con due pesi e due misure e che nel momento in cui il premier si permette di intervenire a gamba tesa contro una trasmissione di approfondimento come Ballarò, accusando i conduttori di mistificazione, il principale telegiornale del Paese manda in onda immagini artefatte violando quei principi di obiettività e trasparenza propri del servizio pubblico”.

Per il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando, e il senatore dipietrista, Elio Lannutti, “il direttore del Tg1 ha usato la sofferenza dei cittadini abruzzesi per scopi politici. È un autentico depistaggio mediatico”. “Minzolini – aggiungono – utilizzando ieri sera nel Tg delle 20 le immagini della protesta dei terremotati del 7 luglio, ha preso in giro i telespettatori italiani, ha offeso tutti i cittadini dell’Abruzzo, già duramente colpiti dal sisma, e ha cercato di sporcare la legittima protesta di tanti ricercatori e studenti italiani”. Secondo i due esponenti dell’Italia dei Valori, “vista la chiara manipolazione delle notizie e dato che sono state inserite nel servizio di ieri immagini che non avevano alcun rilievo con la notizia e riguardavano la disgrazia de L’Aquilà: valuteremo se ci siano elementi per adire a vie legali contro il direttore del Tg1. Cosa deve fare ancora Minzolini per essere rimosso da Masi?”.

L’assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane, punta il dito contro il Tg1 in merito all’utilizzo di alcune immagini della mobilitazione aquilana del 7 luglio a Roma all’interno di un servizio in relazione alle proteste davanti alla sede del Parlamento contro il Ddl Gelmini. Nel chiedere la rettifica del servizio e il risarcimento da parte dell’emittente, l’assessore condanna la scelta di “usare ad arte le immagini del corteo degli aquilani e delle bandiere neroverdi” che a suo avviso, “rappresenta una vergognosa manipolazione delle immagini e dell’informazione, in cui si cerca di mettere in cattiva luce non solo la protesta degli universitari, ma anche e soprattutto quella dei nostri concittadini”. “I volti riconoscibili di tanti aquilani – si legge ancora – che hanno partecipato a qual corteo e i colori della nostra città ancora una volta sono stati strumentalizzati in maniera faziosa dal tg di Minzolini”. “Chiedere le dimissioni del direttore è pletorico – prosegue la nota -: facciamo appello al presidente della commissione Vigilanza Rai, Sergio Zavoli e al garante per le comunicazioni, affinchè intervengano duramente contro questa ennesima beffa”. Di qui la richiesta “dell’immediata rettifica del servizio, ma anche che il direttore risarcisca tutti gli aquilani. I proventi – conclude l’assessore – li destineremo per finanziare il progetto comunale Scuole aperte, per dare spazi di aggregazione ai nostri giovani”.


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