Il Tocai Friulano è un vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia di origini antichissime.

Da Hugor @msdiaz61

Il Tocai Friulano è un vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia di origini antichissime, con documenti scritti che risalgono a oltre due secoli fa. Si ritiene sia stato importato dall'Ungheria in Veneto ed nel Friuli-Venezia Giulia, ma non vi sono analogie con alcun vitigno di quella regione.

Studi più recenti lo farebbero coincidere con il vitigno Sauvignonasse, di origine frencese, ormai quasi scomparso in patria ma presente in altri paesi tra cui il Cile.

Nonostante il nome, il vitigno "Tocai Friulano" dà un vino completamente diverso dal Tokaji ungherese, ottenuto dall’assemblaggio di uve Furmint, Hàrzevelu e Muscat lunelu, ed il cui nome sta ad indicare una precisa area geografica Ungherese.

Tuttavia una sentenza della Corte di Giustizia Europea del giugno 2008 ha chiuso l'annosa vertenza con l'Ungheria che vedeva protagonista la denominazione del vino Tokai.

Il nome Tocai Friulano per il vino è stato perso ed è stato sostituito con “Friulano” o "Tai" nel Veneto. Il DM del 25.09.2008 prevede l'iscrizione nel registro nazionale delle varietà di vite del sinonimo «Friulano» per la varietà di vite «Tocai friulano».

La denominazione corretta del vitigno rimane pertanto Tocai Friulano, ed è a questa che facciamo riferimento.

Caratteristiche del vitigno.

Il Friulano è caratterizzato da sempre da una buona variabiltà intravarietale; predilige terreni di media fertilità, calcarei e non troppo siccitosi. E' di vigore medio-elevato, si adatta bene a forme di allevamento espanse e a potature medio-lunghe per via di una fertilità delle gemme basali che non è buona (mentre la fertilità generale lo è).

La foglia in genere è medio-grande, trilobata, con seno peziolare aperto a lira chiusa e lobi leggermente sovrapposti, pagina inferiore glabra.

Il grappolo è più spesso, di taglia media, di forma cilindrica o tronco-piramidale, piuttosto compatto e con in genere due ali in bella evidenza.

L'acino, di media grandezza e tondo, ha una buccia non particolarmente spessa e questo, insieme alla compattezza del grappolo, rende questa varietà molto sensibile alle piogge all'epoca di maturazione, che avviene normalmente nei primi venti giorni di settembre. Germoglia invece tardi, il che lo rende resistente ad eventuali gelate primaverili.

E' soprattutto sensibile al disseccamento del rachide, al marciume del grappolo, a botrite e mal dell'esca, mentre lo è meno alla peronospora, all'oidio, agli acari e alle tignole.

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