IL TORMENTONE DELL’IMU
Per quanto riguarda il Pdl, poiché è su questa base che ha accumulato i voti alle ultime elezioni politiche, non vuole assolutamente rinunciare ad abolire l’Imu per tutte le prime case, senza ripensamenti, senza rivedere calcoli catastali, anche per le persone con grandi patrimoni, e per case di grande valore, ma se ciò si verificasse con quale altro contributo per le finanze statali si sostituisce l’Imu? Ovvio, con decisi tagli alla spesa pubblica, come sostengono Brunetta, la Santanché, Storace, insomma tutti i sapientoni di destra. Lo sostengono con acrimonia e animosità così irritante per chi ascolta e con tale insistenza che il povero ministro Saccomanni, si trova sempre bersagliato. Non ci vuol molto a capire che le conseguenze di una tale scelta si riverserebbero sui cittadini meno abbienti, più vicino o dentro la povertà. Lo dicono con voce forte i sindaci.
Invece l’ideologia berlusconiana spinta all’estremo fondamentalista sembra proprio non farci caso. Come dire se i servizi sociali non si possono più offrire, chi se ne frega, ognuno si arrangi come può. Quello che conta è salvare i patrimoni sui quali una presunta economia liberista fonda la ripresa e lo sviluppo.
Una parte di quelle larghe intese, la destra, a parole dice di stare male in quelle vesti, ma stando ai fatti è contentissima di starci perché meglio di così non poteva andare, ed è anche quella parte che ignora la povertà, anzi la cancella dirittura.
Tanto, come dice la pitonessa: «ogni volta che passo davanti ad un bar lo vedo sempre pieno di gente e quindi non è vero che ci siano dei poveracci che fanno la fame o che stanno male». Perché una come lei dovrebbe preoccuparsi della parte debole del paese?