A Milano sono già iniziate le “domeniche a piedi” per abbattere i livelli troppo alti di inquinamento. Le altre città italiane –
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Quando si parla di mobilità sostenibile bisognerebbe guardare a una città-modello: Tokyo. E’ una città che frequento da molti anni, ma ogni volta non smette di sorprendermi per la sua capacità di cambiare rapidamente (in meglio) e di sperimentare nuove soluzioni in molti campi.
Provate a passeggiare in questa affascinante, labirintica metropoli, e a un certo punto lo noterete: non c’è traffico! Poche
Facciamo un paragone con l’Italia. Mentre nelle principali città italiane ci sono ormai due automobili per ogni famiglia, a Tokyo c’è il rapporto inverso: un’auto ogni due famiglie. Il che ovviamente ha molto abbassato le emissioni di gas serra. La ragione è presto detta. Il Giappone lavora da decenni a un campo in cui il nostro Paese è invece ancora arretrato: il trasporto pubblico. Proseguiamo nel nostro paragone: a Roma i mezzi pubblici vengono usati abitualmente dal 20% della popolazione, a Tokyo dal 75%. Nella capitale giapponese soltanto il 6% degli abitanti usa tutti i giorni l’automobile, considerata da molti un mezzo antieconomico e inquinante (e forse per questo le case automobilistiche giapponesi sono all’avanguardia nella produzione di veicoli elettrici).
In cosa consiste allora il segreto di Tokyo? Nella sua immensa rete metropolitana. Nel sottosuolo della zona centrale della
Se a questo punto pensate che il prezzo da pagare per tutto ciò consista nel viaggiare da mattina a sera schiacciati come sardine nei vagoni della metro….beh, vi sbagliate. Perché il Ministero dei Trasporti giapponese ha stabilito un “indice di accettabilità dell’affollamento” in questi treni. E il livello di affollamento si abbassa costantemente. Perciò scordatevi le immagini degli inservienti in guanti bianchi che spingevano la gente per farla entrare nei vagoni: quelle immagini appartengono agli anni Settanta del secolo scorso. Oggi la realtà è ben diversa e nei treni di Tokyo si viaggia comodi. Senza contare che la metro fa parte di un sistema integrato di vita sotterranea che presenta numerosi aspetti piacevoli.
Facciamo qualche esempio. In 16 stazioni gestite dalla Toei Subway – progettate da altrettanti arc
Ma non è tutto. Le dimensioni e l’efficienza della Tokyo sotterranea e della sua rete ferroviaria migliorano non soltanto la mobilità ma anche la qualità della vita dei suoi abitanti, che in superficie respirano un’aria molto più pulita e hanno un inquinamento acustico molto inferiore a quello presente in tante città italiane anche di medie dimensioni. Peraltro, benché l’automobile sia ormai un mezzo di trasporto minoritario in città, Tokyo non si è dimenticata delle macchine: nel 2013 sarà ultimata la realizzazione di tre circonvallazioni sotterranee, per alleggerire ulteriormente il traffico di superficie. Anche nel caso di queste circonvallazioni, come per le linee della metro, grande attenzione è stata posta all’uso di avanzatissimi filtri dell’aria, in modo da garantire aria pulita a chi vi transiterà. Tutto considerato, dunque, non è il caso che anche l’Italia guardi con più attenzione al “modello Tokyo”?