Il Tripadvisor degli ospedali

Creato il 30 ottobre 2013 da Brasilitalia

Un interessante progetto italiano sulla sanità pubblica: frutto di oltre due anni di lavoro, il portale “Dove e come mi curo” mappa ben 1233 strutture sparse per il territorio italiano tra ospedali, case di cura accreditate e presidi ospedalieri e considera complessivamente 50 indicatori chiave per misurarne la performance. Dal sito si legge: «Nel nostro Paese, tra i siti disponibili e relativi al settore sanitario, mancava un sito che permettesse al cittadino/paziente di poter scegliere in prima persona la struttura d’assistenza migliore per il suo bisogno di salute, “migliore” secondo criteri scientifici di qualità universalmente condivisi. Per questo motivo è nato “Dove e come mi curo». Non so quanto possa essere utile nella vita pratica (per un ammalato di Lecce andare a curarsi a Milano penso che sia un problema) ma trovo quest'idea molto interessante.
Sono gli ospedali del Nord e in particolare della Lombardia, quelli che - in base a una serie di misure di performance e indicatori di qualità - erogano l’assistenza sanitaria migliore: infatti la Regione che vanta più ospedali nei primi posti delle classifiche delle strutture sanitarie migliori in Italia è proprio la Lombardia, classifiche che riguardano molti aspetti determinanti dell’assistenza misurati attraverso indicatori di qualità riconosciuti a livello internazionale come la mortalità a trenta giorni dal ricovero per un infarto cardiaco o per un ictus, oppure in seguito ad un intervento per rimuovere un tumore.  
Nel dettaglio, sono tre lombardi e uno laziale gli ospedali che si aggiudicano, pari merito, il “medagliere” (cioè chi sale più spesso sul podio dei primi tre classificati per 17 principali indicatori di qualità): Spedali Civili di Brescia, l’Ospedale di Magenta (Mi), il Centro Cardiologico Monzino di Milano e l’Azienda ospedaliera S. Andrea di Roma. Sono questi alcuni dei dati che emergono interrogando il portale “Dove e come mi curo”, presentato a Roma in un incontro con la stampa, un progetto di public reporting in sanità unico nel suo genere in Italia, coordinato dal Professor Walter Ricciardi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica - Policlinico A. Gemelli di Roma.  
Frutto di oltre due anni di lavoro, il portale “Dove e come mi curo” mappa ben 1233 strutture sparse per il territorio italiano tra ospedali, case di cura accreditate e presidi ospedalieri e considera complessivamente 50 indicatori chiave per misurarne la performance. «Nelle scorse settimane si è aperta un’accesa discussione sulle modalità di comunicazione dei risultati delle attività ospedaliere al pubblico - afferma il professor Ricciardi - Non va, però, dimenticato che l’obiettivo vero di un sistema corretto di ’public reporting’, così come è già in uso in altri paesi come la Gran Bretagna, non è tanto di stilare classifiche, ma è quello di fornire ai cittadini informazioni rigorose sulla qualità delle cure e allo stesso tempo di facile comprensione da parte di tutti».  
Va ad esempio alla Lombardia la medaglia d’oro sull’appropriatezza del ricorso al taglio cesareo visto che a fare meno cesarei è l’Ospedale Vittorio Emanuele III presso Carate Brianza (4,68 %). Lombardi sono pure gli ospedali presenti sui gradini più bassi del podio per questo indicatore, Ospedale di Circolo A. Manzoni - Lecco (8,06%) e Ospedale di Magenta - Milano (8,12%). Quarto e quinto posto se li aggiudica sempre la Lombardia con Ospedale dei bambini V. Buzzi - Milano (8,15%) e Ospedale città di Sesto S. Giovanni (8,20%). Per questo dato una media nazionale è di 26,27%.  
Si trovano sempre in Lombardia i primi quattro ospedali con i valori più bassi di pazienti con frattura del collo del femore deceduti entro 30 giorni dal ricovero (indice di sicurezza e qualità dell’assistenza fornita): Ospedale CTO - Centro Traumatologico Ortopedico di Milano, l’Ospedale di Magenta (Mi), l’Ospedale Generale Provinciale - Saronno, l’Ospedale di Circolo - Abbiategrasso.  
Al quinto posto un ospedale del Piemonte: l’Azienda Ospedaliero Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano (To). «Lo scopo doveecomemicuro.it, è quello di far conoscere ai cittadini che realtà eccellenti, nonostante un evidente squilibrio geografico, vi sono in tutto il Paese e che spesso non è necessario intraprendere lunghi e costosi spostamenti per trovare servizi che magari sono molto più vicini di quanto si creda - afferma il professor Walter Ricciardi, coordinatore del comitato scientifico del motore di ricerca -. Speriamo inoltre che la nostra attività sia il primo passo verso un sistema sanitario più trasparente, che sappia comunicare meglio i propri tantissimi punti forti e correggere i propri punti deboli, anche con la collaborazione dei cittadini».  
«I dati sulla qualità dei servizi e la capacità di elaborarli in Italia ci sono forse più che in altri Paesi - conclude il professor Ricciardi -, quello che spesso manca è la capacità e, talvolta, il coraggio, di prendere decisioni difficili e spesso dolorose basate su quei dati, ma che non sono ormai più rinviabili in un Paese che deve fare i conti con risorse sempre più scarse e bisogni sempre più forti e che se non lo fa subito è destinato a esportare, non solo i bei prodotti del Made in Italy, ma anche i cittadini in cerca di cure. E questo è un tipo di export che dovremmo e vorremmo evitare».  
Fonte: La Stampa

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