Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 16: Eddard

Creato il 11 marzo 2012 da Martinaframmartino

Fino a ora, Estranei a parte, l’unico vero problema era stato il volo di Bran. Sì, Joffrey e Robb avevano avuto un diverbio in pubblico, e tutti (tranne Sansa) erano consapevoli delle tensioni anche se facevano finta di nulla. Ora la situazione volge al peggio, con lo scontro fra Joffrey e Arya del capitolo precedente e le conseguenze in questo capitolo.

Si inizia con Vayon Poole, l’attendente di Ned, che gli comunica il ritrovamento di Arya, in un tripudio di altierate minori. Dal cognome di Jory mai scritto da Martin nella terza battuta del capitolo alla dimenticanza del numero di giorni richiesti dalla ricerca ad altri piccoli dettagli modificati qua e là. Più grave è la frase saltata quando si parla dei Darry, ricordati da Sergio Altieri semplicemente come schierati dalla parte di Rhaegar alla battaglia del Tridente. Un’alleanza generica, quando Martin si era preoccupato di farci sapere che “his (di Ser Raymun) three older brothers had died there”, quindi non è un semplice far parte di uno schieramento piuttosto che dell’altro. Ser Raymun era un figlio cadetto, non sarebbe diventato il signore di quel piccolo castello se i suoi fratelli non fossero stati ammazzati. Forse, malgrado il fatto che è lui a comandare su quelle terre e non uno dei suoi fratelli, qualche motivo per avere il dente avvelenato ce l’ha. Altieri taglia una frase, evidentemente ha paura che ci confondiamo se sappiamo che Raymun aveva tre fratelli morti quindici anni prima, e di cui non ci dobbiamo neppure preoccupare di ricordare il nome perché Martin non lo scrive.

In questo capitolo Martin parla solo del perché i Darry odiano i Baratheon, ma anche Robert Baratheon ha ottimi motivi per odiare casa Darry anche se ha perdonato una buona parte dei suoi ex nemici. Solo che ce ne siamo dimenticati, perché ormai pagina 37 è lontana nelle nebbie del tempo e della gran quantità di nomi che affollano queste pagine. Willem Darry è colui che ha portato in salvo Viserys e Daenerys facendoli fuggire dalla Roccia del Drago, e che li ha ospitati in casa sua, nell’esilio di Braavos, finché non è morto.

Cersei fa inscenare una specie di processo contro Arya, con un Robert Baratheon talmente passivo da farci dubitare delle sue capacità come re. Davvero non è in grado di capire la verità? Joffrey ha detto di essere stato bastonato da Arya e Mycah, ma dove sono i segni delle bastonate? Noi abbiamo assistito alla scena, e Arya lo ha colpito una sola volta, ma a giudicare dalle parole del principino sembra che lo abbiano sommerso di colpi. E come mai solo Ned nota che lui non incrocia lo sguardo di lei? Robert è cieco, Joffrey è bugiardo, mi domando se la regina abbia capito la verità ma fa tutta la sceneggiata solo perché è stronza o se anche lei è stata presa per il naso dal figlio. Quanto a Ned, “He knew the truth”, conosceva la verità, che, visto quanto è importante la verità in questi romanzi, non è la stessa cosa di “lui sapeva esattamente cos’era accaduto” (pag. 177). Sansa, dai capelli contemporaneamente scuri e auburn, solo lei e il suo parrucchiere sanno come, dice una bugia un po’ più grave del fatto che adora andare a cavallo. Certo, se non avesse detto la prima poi non si sarebbe trovata in questa situazione, ma qui la posta i gioco è più alta, non è qualche semplice dolore alle natiche ma il rischio che venga fatto del male a qualcuno, e lei mente. Come Ponzio Pilato, se ne lava le mani, e anche qui ci vanno di mezzo gli innocenti. Ricordiamolo, nessuno dei personaggi della saga è immune da imbrogli e bugie di qualche tipo. Tutti hanno qualcosa da nascondere, e in una qualche occasione non dicono la verità.

Robert, che si stufa in fretta ogni volta che deve prendere una decisione, lascerebbe perdere la vicenda, ma Cersei vuole la pelle del lupo. L’aveva detto a Grande Inverno che non avrebbe consentito ai meta-lupi di arrivare ad Approdo del Re. Subito dopo quest’affermazione Jaime aveva scaraventato Bran giù dalla torre, e bimbo e animale erano rimasti al Nord. Arya si è appena giocata Nymeria, ed ecco che entra in scena Lady. “«Un meta-lupo è una bestia selvaggia. Presto o tardi, finirà con il rivoltarsi contro tua figlia nello stesso modo in cui ha fatto con Joffrey. Dalle un cagnolino, sarà più contenta»” dice Robert (pag. 179), e io mi domando come Sansa possa, da queste parole, capire cosa stia dicendo il re. Forse, se la seconda frase fosse stata tradotta in modo corretto, per Sansa e per tutti i lettori il compito sarebbe stato più facile. “Sooner or later it would have turned on your girl the same way the other did on my son” spiega Robert, avendo cura di specificare che questo si rivolterà nello stesso modo dell’altro (the other). Frase ben diversa, anche se al re sfugge un dettaglio. Nymeria ha attaccato Joffrey per difendere Arya secondo la versione della ragazzina, aizzato da lei secondo la versione del principe. In entrambi i casi la meta-lupa non si è rivoltata: o ha protetto la padrona o ha ubbidito a un suo ordine. Non solo il re non riesce a capire che suo figlio è un bugiardo, non è neppure molto bravo nell’usare la logica.

Sansa, nel tentativo di salvare l’animale, promette che Lady sarà brava. “«te lo prometto… te lo giuro!…»” (pag. 178) supplica, e Ned guarda il suo vecchio amico e lo supplica a sua volta nel nome di Lyanna. Robert è sordo alla sua supplica, e viene da chiedersi a quante suppliche riesca a essere sordo. Interessante però l’ingresso di Lyanna sulla scena, mentre una giovane (quasi) donna che Ned ama profondamente supplica “I promise, I promise…”. Gli echi non possono esserci, non ancora, ma in rilettura quanti di noi li percepiscono?

Robert, ovviamente, è pronto ad affidarsi al boia. Ned, altrettanto ovviamente, no. Cosa aveva detto Ned a Bran sul servirsi di un boia, proprio nel primo capitolo? Ecco che tutto torna, e tornerà ancora.

Ma la scena non è ancora finita con la morte di Lady. Manca Mycah, e quando vedremo gli spettri del Mastino non ci dovremo dimenticare che lui ha ammazzato un ragazzo di tredici anni e che ha riso.

Sotto la foto spoiler da I guerrieri del ghiaccio.

Quanto è stato giusto che Jon abbia scelto di non servirsi del boia? Quanto ci ha dato un senso di perfezione quella scena? Il re è morto, viva il re. Lunga vita a Ned Stark.



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