Il turismo a Istanbul dopo piazza Taksim

Creato il 22 giugno 2013 da Istanbulavrupa

Per l'industria del turismo è stata una catastrofe. Un rapporto diffuso dall'Associazione degli albergatori, dei gestori e degli investitori turistici (Turob) - relativo al periodo 31 maggio-17 giugno - testimonia numericamente l'impatto avuto dalle proteste di piazza Taksim: 215.862 prenotazioni cancellate e rinunce, con una perdita secca di quasi 55 milioni di euro. Tutto concentrato a Istanbul e nell'area attorno all'epicentro del parco Gezi, Taksim-Beyoğlu-Şişli-Beşiktaş: in quella maggiormente frequentata dai visitatori - la penisola storica di Sultanahmet, sostanzialmente al riparo dai disordini - gli effetti negativi sono limitati, anzi gruppi interi vi sono stati trasferiti dagli alberghi precedentemente riservati nell'area calda.

Quel che è peggio, anche le prenotazioni per i mesi a venire hanno segnato un calo preoccupante: - 55% rispetto al 2013 per il periodo che va fino a novembre; per non parlare poi dell'indotto di ristoranti, visite guidate, souvenir. Sui social network, sui siti e blog specializzati accolgono richieste di vacanzieri in cerca di consigli e rassicurazioni. L'obiettivo fissato l'anno scorso per Istanbul di 10 milioni di turisti nel 2013 - quando il totale nel 2012 è stato di circa 9,5 milioni, il 30% del totale di tutto il Paese - sembra irraggiungibile.

A causa delle manifestazioni e della violenza di piazza, sono saltati eventi turistici, culturali e ricreativi in serie: di solito organizzati sulla sponda europea di Istanbul, nel periodo estivo spesso all'aria aperta. L'innovativo e trendy IST. Fest, il Festival internazionale delle arti e della cultura di Istanbul - in calendario dal 6 al 9 giugno presso l'ISTANBUL'74 di Karaköy - è stato posticipato a data da destinarsi; l'Avea Escape To Music ha subito la stessa sorte; molti dei concerti del Vodafone Istanbul Calling - grandi nomi e altro - sono stati annullati e non verranno recuperati, almeno quelli fino a metà luglio: gli altri dovrebbero essere salvati, grazie al normalizzarsi della situazione; altri festival minori - dalla danza al benessere - sono letteralmente scomparsi dalla programmazione.

Sono stati rimandati anche tutti gli eventi di richiamo della Istanbul Shopping Fest: la manifestazione ormai tradizionale e capace di contribuire nel 2012 all'incremento del 20% negli arrivi sul Bosforo. La formula è: concerti, attività promozionali di ogni tipo, sconti nei quartieri - Bağdat caddesi, Istiklâl caddesi e Nişantaşı su quello europeo - e nei centri commerciali più alla moda. Non sono stati diffusi dati sulla partecipazione e gli acquisti: ma rispetto allo scorso anno già l'atmosfera è decisamente diversa, anche manifesti e spot danno meno nell'occhio.

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