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Il turismo materano parla sempre più italiano. Resistono i Sassi e i borghi, perde il mare.

Creato il 29 dicembre 2010 da Giuseppe Melillo @giuseppemelillo
Traveller? Routard? No, solo turisti
Dopo un decennio di crescita stavolta la Basilicata tiene grazie alla costa tirrenica. In calo laziali e campani. Forte sempre l’afflusso dalla Puglia. Ma aumentano gli stranieri padroni di casa
Il turismo materano parla sempre più italiano. Resistono i Sassi e i borghi, perde il mare.
Dopo un decennio di aumenti di arrivi nel Metapontino e nella Città di Matera gli ultimi dati disponibili hanno indicato un calo di visitatori, soprattutto stranieri. A livello regionale si è registrato una sostanziale stabilità dovuta alla crescita dei flussi nella parte tirrenica potentina che ha segnato un + 8,4%.
A Matera è rallentato l’afflusso di visitatori degli stranieri; i numeri parlano di quasi 71.000 arrivi che significa una diminuzione intorno al 4%. Il calo si concentra tra i tedeschi e gli inglesi (rispettivamente primi e quinti nel totale complessivo di arrivi), invariato il numero di arrivi di statunitensi e francesi (secondi e terzi), va invece registrato un aumento di giapponesi( che sono quarti davanti ai già citati inglesi).
Tra gli italiani, oltre 18.000, i pugliesi sono i più fedeli. Aumentano anche i lombardi e gli emiliani; in diminuzione, invece, i laziali e i campani.
Se si calcolano, invece, le presenze, che sono la somma che si ottiene dagli arrivi moltiplicati per i pernottamenti, notiamo un calo forte degli stranieri che registra un – 12% e un aumento degli italiani con un +8%.
La permanenza media è circa 1 notte e mezzo a turista, facendo però rilevare che Matera e la sua collina possiede un potenziale di circa 1 milione di giornate letto disponibili con un aumento della capacità ricettiva anche in virtù di nuove strutture ricettive di target medio alto, 4 e 5 stelle. La sola città di Matera può contare su una disponibilità di posti letto di poco superiore ai 2000 spalmati su 97 strutture ricettive.
Nel Metapontino, che è la punta di diamante del turismo lucano per quel che riguarda capacità ricettiva e numeri di arrivi, il trend ha subito una forte battuta d’arresto. Gli stranieri sembra abbiano ormai abbandonato la costa jonica. Si registra, infatti, un saldo negativo di -12% di arrivi, e – 16% di presenze. In una classifica, troviamo tra i più affezionati sempre i francesi, in virtù della presenza sulla costa metapontina del villaggio Club Méditerranée. Notizia non positiva dato che si prevede la possibilità di una chiusura dal prossimo anno della struttura francese e una conseguente perdita di una grossa quota di mercato francese. Un mercato però drogato che realizzava numeri importanti con poche ricadute economiche sul territorio, dato che gli ospiti della struttura francese difficilmente erano propensi ad abbandonare la struttura e visitare il territorio circostante.
Seguono i tedeschi, belgi, svizzeri e inglesi, tutti in diminuzione.
C’è un dato che sfugge ed è difficilmente calcolabile. Si sta verificando un fenomeno che investe soprattutto i nordeuropei che hanno deciso di investire nell’area metapontina acquistando direttamente delle case nei centri storici o casolari nelle campagne, sfuggendo alle statistiche di rilevamento delle strutture ricettive.
Tra gli italiani, invariati gli arrivi e leggermente in calo le presenze(-0,8%) i campani sono i più fedeli frequentatori del mare jonico lucano, rimangono invariati i pugliesi mentre diminuisce la domanda interna. Sempre meno i lucani che scelgono il Metapontino. Le cattive notizie che giungevano attraverso i mass-media sulla scomparsa della spiaggia e i relativi interventi di ripristino del litorale hanno indotto i lucani a cambiare destinazione per le loro vacanze estive. Seguono i lombardi e i laziali quest’ultimi in diminuzione.
La presenza media dei turisti nelle strutture rimane invariata ed è intorno ai 7 giorni a persona , che rientra nei canoni del turismo estivo, con l’intero comparto che nonostante la diminuzione di strutture ricettive( 108 esercizi), aumenta la sua capacità potendo disporre di oltre 20000 posti letto con una offerta annua di 3 milioni di giornate letto disponibile, numeri che potrebbero aumentare se la proposta turistica non si circoscrivesse alla stagionalità del mare.
Numeri che sembrano negativi se letti parzialmente, ma che se letti nell’arco dell’ultimo decennio assumono toni meno grigi e a tratti anche positivi.
Nel decennio 1999-2009, infatti, la Basilicata è passata da 1 milione 400 mila presenze a circa 1 milione e 900 mila. Nel Materano si passa da quasi 800 mila presenze annue a quasi 1 milione 300 mila, con il Metapontino a fare da traino, raddoppiando in un decennio il numero di presenza, da quasi 600 mila e passaggio quasi un 1milione e150 mila .
Questo ha significato il consequenziale aumento di posti, passati a livello regionale dalle circa 25 mila del 1999 alle oltre 38 mila, alla fine del 2009, e di cui oltre il 60% a Matera e provincia con quasi 24000 posti letti che si propongono anche in settori di pregio e nicchia, con la recenti realizzazione di strutture di livello qualitativo elevato.
Il futuro sembra incerto, ma l’attenzione di molti mass-media stranieri e nuove forme di investimento pubblico-privato su Matera e provincia aprono nuovi scenari difficili da interpretare ma che potrebbero regalare piacevoli sorprese.
Giuseppe Melillo
www.tracieloemandarini.tk

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