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Il Turkmenistan di Berdymukhammedov nello scenario geopolitico centro asitico

Creato il 07 marzo 2012 da Elvio Ciccardini @articolando

Il Turkmenistan di Berdymukhammedov nello scenario geopolitico centro asiticoPubblico, con grande piacere, l’introduzione dell’articolo Il Turkmenistan di Berdymukhammedov nello scenario geopolitico centro asitico,  di Fabio Indeo, un ricercato che stimo e con cui collaboro all’interno del gruppo di ricerca CEFF’S.

L’intero articolo è pubblicato sul sito www.asiamaior.org.

Introduzione
Durante la presidenza Berdymukhammedov il Turkmenistan ha consolidato la propria posizione strategica sullo scacchiere geopolitico regionale ed internazionale, svolgendo il ruolo di interlocutore e di ambìto partner per i principali attori geopolitici regionali ed internazionali che hanno interessi nella regione….


Infatti, la sua collocazione geografica lo rende cruciale in relazione a due direttrici, quella energetica e quella legata alla sicurezza. Secondo la prospettiva energetica, la combinazione tra la disponibilità di immense riserve di gas (si stima che le riserve turkmene oscillino tra le seconde e le quarte maggiori al mondo) e la sua posizione geografica prossima ad alcuni dei maggiori mercati di consumo (Unione Europea, Cina, India, Pakistan, Russia) evidenzia il ruolo della repubblica centroasiatica come uno dei fornitori di gas maggiormente ambìti in ambito regionale e mondiale.
La posizione geografica del Turkmenistan risulta cruciale anche nell’ottica della sicurezza regionale, essendo confinante con l’Afghanistan e con la Repubblica dell’Iran, oltre che con un’altra area di potenziale instabilità come il bacino del Caspio. La prevista partenza delle forze NATO dall’Afghanistan nel 2014 renderà, infatti, necessario il più ampio coinvolgimento delle nazioni confinanti nell’arduo processo di stabilizzazione e di pacificazione del teatro di guerra afgano. La convergenza di interessi sulla sicurezza spiega il costante corteggiamento diplomatico di Washington, mirato ad assicurare
la partecipazione di Ašgabat all’interno della strategia geopolitica
statunitense, fondata sulla realizzazione di una «moderna via della seta» che, nelle intenzioni dei suoi sostenitori, dovrebbe promuovere prosperità, pacificazione e stabilità regionale. Tuttavia, a questa crescente rilevanza geopolitica internazionale e al dinamismo in politica estera non è corrisposta una parallela apertura del sistema politico e sociale turkmeno, caratterizzato da un lento ed incompleto processo di democratizzazione. La rilevanza geostrategica di questo paese centroasiatico ha fortemente condizionato le politiche adottate dagli attori geopolitici occidentali come l’Unione Europea (UE) e gli Stati Uniti (USA), caratterizzate da un evidente disequilibrio tra
necessità energetico-strategiche e un coerente impegno per incoraggiare l’adozione di riforme e un processo di transizione democratica.
La finalità che questo saggio si propone è quella di valutare i risultati ottenuti dal presidente Berdymukhammedov dopo cinque anni di potere, analizzando come la politica estera «multivettoriale» adottata in ambito energetico e nelle relazioni internazionali abbia permesso al paese di superare progressivamente la condizione di isolamento dell’era Nyazov.


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