“Il tuttomio” di Andrea Camilleri

Creato il 31 gennaio 2013 da Vivianap @vpicchiarelli

Arianna ha trentatré anni, ma il suo temperamento è deliziosamente infantile. Quando Giulio la incontra è conquistato da questa creatura smarrita, selvatica come una bimba abbandonata eppure bellissima e sensuale. Arianna entra nella sua vita con una naturalezza che lo strega e dal giorno in cui la sposa Giulio cerca di restituirle la luce che lei gli ha portato offrendole tutto ciò che potrebbe desiderare: anche quello che lui, a causa di un grave incidente, non può più darle. Così nella loro routine entrano a far parte gli appuntamenti del giovedì, organizzati da Giulio in persona: in un pied-à-terre o in una cabina sulla spiaggia gli uomini destinati a incontrare Arianna sono tenuti a rispettare poche regole inviolabili. Nella vita di questa coppia non ci sono segreti. Ogni tanto però Giulio è colto dalla consapevolezza che qualcosa gli sfugge: “Tu non mi hai detto tutto di te” le sussurra mentre non riesce a fare a meno di viziarla. Di segreti Arianna ne ha molti, e brucianti, ma quello che custodisce più gelosamente è il “tuttomio”: una tana tutta sua, ricavata in un angolo del solaio. I giochi di Arianna e Giulio sono troppo torbidi e coinvolgenti per non farsi, con il passare del tempo, pericolosi… Ispirato alla vicenda dei marchesi Casati Stampa, ecco un gioco raffinato e colmo di ironia, che trascina i lettori attraverso il labirinto dell’eros, al cuore dell’amore e della perdizione, là dove – come nel mito di Arianna – il Minotauro vive nutrendosi dei desideri più oscuri e inconfessabili.

Una favola nera che scivola nello psicodramma è questo romanzetto di Camilleri, dichiaratamente influenzato da un sanguinoso fatto di cronaca nera a tinte rosso passione quando nel 1970 il marchese Casati Stampa sorprese la moglie Annamaria con il giovane amante, li uccise a fucilate e si suicidò. Il tutto a seguito di  festini proibiti organizzati dal marchese stesso nei quali amava godere visivamente degli amplessi della disnibita consorte con dei gigolò ante litteram, reclutati un pò ovunque.
Camilleri cerca di trasferire la storia ai tempi nostri : lei, Arianna, è la moglie, capricciosa e infantile, con trascorsi burrascosi, mentalmente disturbata, lui, Giulio il marito che, non potendo farlo di persona a causa di un incidente, si accontenta di procurarle svaghi erotici ai quali assiste compiaciuto, pare. Qui è, però, la protagonista a macchiarsi del delitto passionale, l’ennesimo… e lo fa in un modo che oscilla tra il ridicolo e l’inverosimile.
Se il risvolto di copertina chiama in causa i personaggi di Faulkner e Lawrence a cui si sarebbe ispirato l’autore, il risultato lascia alquanto a desiderare. Speravo in qualche cosa di meglio. Il pruriginoso lascia spazio all’irritante dell’assurdo che impera in poco meno di 150 pagine, piene di spazi e rientri, pagate ben 16,00 euro.


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