Il vangelo secondo De Andrè

Creato il 09 settembre 2015 da Gaetano61

Dal programma "Il tempo e la storia" di Rai Storia, segnalo la puntata intitolata "Il vangelo secondo De Andrè", in studio il curatore Massino Bernardini e lo storico della Chiesa Alberto Melloni. Il racconto parte dall'album del 1970 intitolato "La buona novella", ispirato ai Vangeli apocrifi. Così ne parlò lo stesso De Andrè in un concerto del 1998 (parole riportate da wikipedia, ):

"La Buona Novella voleva essere un'allegoria [...] che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e più sensate della rivolta del '68 e istanze, da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate ma da un punto di vista etico sociale direi molto simili, che un signore 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell'autorità, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali. Si chiamava Gesù di Nazaret e secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi."

Rimane l'apparente paradosso di un artista dichiaratamente ateo che si cimentò con la figura di Gesù (visto, dal suo punto di vista, spogliato del carattere divino), perché essere ateo non significa non avere attenzione per la dimensione dello spirito.

Dalla canzone "Si chiamava Gesù" del 1967, traggo questa strofa:

Non intendo cantare la gloria
né invocare la grazia o il perdono
di chi penso non fu altri che un uomo
come Dio passato alla storia
ma inumano è pur sempre l'amore
di chi rantola senza rancore
perdonando con l'ultima voce
chi lo uccide fra le braccia di una croce.

Di seguito l'audio completo della canzone:

Per vedere il video de "Il tempo e la storia", cliccare qui.


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