" Il Vecchio e il Mare ",Hemingway

Creato il 11 settembre 2014 da Michelap
" Ma l'uomo non è fatto per la sconfitta,l'uomo può essere ucciso,ma non sconfitto. "

Questo breve romanzo è uno degli ultimi che lo scrittore ultimò.Fu pubblicato sulla famosa rivista " LIFE ",
riscuotendo un successo senza precedenti,e favore sia da parte dei lettori sia dalla critica.Era il 1952.
Ernest Hemingway ( 1899-1961 ) sopravvisse solo per altri nove anni.E nel " Il  Vecchio e il Mare " si sente come non mai tutta l'ultima parte di vita del grande autore americano : i suoi ricordi,le sue passioni,la sua malinconia e i primi segni di cedimento fisico e psicologico,le ultime riflessioni sull'esistenza,tanto da risultarne il testamento letterario e morale.
La trama poggia le basi sul pescatore e l'ambiente che lo circonda.
E' la storia del vecchio pescatore,Santiago, " tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti ",solitario,povero,stanco e per di più sfortunato nella pesca da ben ottantaquattro giorni.
Rincuorato dal giovane amico Manolin,Santiago riprende il largo verso la corrente del Golfo per pescare ancora.Con tutte le forze che gli rimangono riesce a prendere un grosso pesce,un marlin.
Ma la lotta contro questo pesce grande e dignitoso che non vuol morire dura ben tre giorni e tre notti.
Dopo aver vinto sul marlin,il vecchio non riuscirà a vincere però contro i pescecani,che pezzo dopo pezzo,porteranno via il suo trofeo.Ne rimarrà solo la testa e la coda.Santiago ritorna nel villaggio,sconfitto ma incoraggiato dal fiducioso Manolin a continuare nonostante tutto.
" - Mi hanno battuto,Manolin - disse - Mi hanno proprio battuto.
- Ma non ti ha battuto lui.Il pesce. "
Dopo la pubblicazione,Ernest Hemingway,entrò nell'Olimpo della letteratura,vincendo il premio Pulitzer nel '53 e il Nobel nel '54.Tutta l'eccezionalità di questo romanzo pluripremiato sta nelle impressioni e riflessioni in soliloquio del pescatore Santigo; che rimandano naturalmente,alla vita dello stesso autore,in una sorta di autobiografia.La passione per la pesca,la caccia,il baseball,ricordi di viaggi :

" Si addormentò presto e sognò l'Africa quand'era ragazzo e le lunghe spiagge dorate e le spiagge bianche [...] e continuò a sognare per vedere i picchi bianchi delle isole che sorgevano dal mare e poi sognò i porti e le rade delle isole Canarie.
Non sognava più tempeste,né donne,né grandi avvenimenti,né grossi pesci,né zuffe,né gare di forza e neanche di sua moglie.
Ora sognava soltanto luoghi,e i leoni sulla spiaggia. "

La Famiglia Hemingway con alle spalle alcuni marlin


La disperata lotta del vecchio per uccidere il pesce e poi per difenderlo diventa irrimediabilmente lotta per l'esistenza,dell'uomo che,per raggiungere il suo scopo usa tutte le sue forze fisiche e psichiche e che,anche nelle avversità non è ucciso,perché di tanta fatica ne è valsa la pena.Questa è la vita.
Manolin che corre incontro a Santiago,ritornato dall'avventura,è la speranza;tutto si può ritentare.
E il mare e il marlin non sono rivali o nemici da combatter ma benevole bellezze degne di rispetto e dignità che portano all'uomo una autentica e sublime immedesimazione con la natura che ci fa cogliere il lato umano,poetico e immortale di Hemingway.

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