Il venerdì nero dei trasporti e lo strumento dello sciopero

Creato il 26 gennaio 2012 da Alessandrobaldini
Domani il paese si ferma per quanto concerne i trasporti pubblici, le sigle sindacali fanno questo sciopero per richiamare l'attenzione del paese su quella che è la situazione attuale.
Le principali sigle sindacali, denunciano quella che risulta essere fino ad oggi una situazione nella quale sembrano mancare politiche relative ad investimenti futuri che sembrano mancare.
La giornata di domani sembra richiamare l'attenzione sul problema dei trasporti in generale, un problema sentito da tutti, ma che non sembra venire percepito nel modo giusto.
Chiaramente siamo dalla loro parte, lo sciopero quando viene fatto  per una causa giusta, per segnalare al paese un problema oggettivo, non può che incontrare la nostra approvazione.
Certamente creerà disagi al paese, perchè costringerà molti pendolari a prendere la macchina per recarsi al posto di lavoro, oppure dover prendere dei permessi per fare in modo di potersi muovere nelle fasce garantite.
Ma anche questo meccanismo dello sciopero, non sembra ormai sortire l'effetto desiderato perchè è come se ormai, il meccanismo dello sciopero programmato è come se fosse entrato nelle abitudini di tutti.
Lo sciopero dovrebbe essere uno strumento che manifesta un problema oggettivo al paese, uno strumento che sortisce degli effetti concreti, ma in questa Italia moderna, quanto è efficace questo strumento? 
Certamente i disagi si creeranno, ma molta gente perfettamente organizzata, utilizzerà la macchina per recarsi al luogo di lavoro, e questo in parte renderà vana questa protesta.
Uno sciopero deve coinvolgere un paese e questo paese in maniera unita deve manifestare insieme con un profondo senso di solidarietà, che deve portare tutte le persone a manifestare compatte.
Ma questo in Italia non accade, l'italiano medio alza le spalle allo sciopero, al massimo sbuffa pensando che si tratti di una seccatura, perchè questa ormai è una reazione naturale.
Uno sciopero dovrebbe coinvolgere un paese a livelli tali che sulla scia della Francia, dovrebbe essere un qualcosa di vissuto e percepito come una cosa giusta per tutti, allora sarebbe uno strumento efficace.
Garibaldi all'epoca dell'unità d'Italia disse che fatta l'Italia andavano fatti gli italiani, oggi nel 2012 quello che manca a noi italiani, è un profondo senso di unità e comunanza, quello che manca.
Buona serata e buona navigazione Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini