Ma ci sono anche altre considerazioni: la vittoria è stata ottenuta sbancando gli alleati di centro destra e raccogliendo molti dispersi di Forza Italia, quindi non rappresenta di per sé un aumento di consenso, ma una sua ridislocazione: la coalizione di governo non raggiunge il 46% dei votanti e dunque il 25% dell’elettorato. Un po’ poco per mettere mano a un rifacimento della Costituzione e per governare i futuri massacri sociali, però più che sufficiente a garantire la mutazione oligarchica grazie al terzo ramo del Parlamento, quello invisibile formato dalla troika. Ed è qui che si apre il problema perché l’Europa è ormai in stato confusionale: l’asse Berlino – Parigi è entrato definitivamente in crisi, la Gran Bretagna si prepara alla libera uscita, la penisola Iberica è in grande fermento e tuttavia la Germania e l”austerità che essa rappresenta non ne esce sconfitta grazie alle repubblichette marginali frettolosamente incorporate per permettere delocalizzazioni o per dare territorio missilistico alla Nato e all’Italia ormai nella sua fase masochista. Questo significa che niente è possibile: non solo una seria riforma dell’Unione che viene ingenuamente vagheggiata da qualcuno e volgarmente spacciata da qualcun altro, ma nemmeno un significativo alleggerimento degli obblighi pregressi.
La politica dei governatorati, inaugurata dalla troika con la crisi e l’assenza di significative resistenze nelle sinistre e socialdemocrazie tradizionali ha prodotto questo risultato: che ormai l’Europa o è quella che conosciamo oppure è destinata a disfarsi. In ogni caso ci saranno anni di confusione e di scontri nei quali l’Italia sarà l’unico Paese a schierarsi contro i propri interessi generali per favorire quelli della classe dirigente in un’ epoca del capitalismo in cui non esiste più una perfusione keynesiana tra le due cose o è ridotta al minimo. E’ dunque c’è anche la concreta possibilità che la luna di miele di Renzi, del resto studiata a tavolino nei suoi tempi con l’estromissione di Letta, vada incontro a una rapida obsolescenza, non foss’altro perché in questa situazione di grande instabilità il gattopardismo nazionale ha bisogno di sempre nuovi personaggi da bruciare nella fucina .
In attesa di vedere cosa succederà nei prossimi mesi , quando la mancia degli 80 euro si sarà rivelata come un semplice e ingannevole giro di cassa, è però necessario preparare un’alternativa politica senza cadere nell’alibi di un supposto ventennio propagandato proprio per sterilizzare le speranze e far confluire tutti nell’esistente.