Non ho la pretesa che vi amiate in un futuro prossimo.
Ora però lo fate così bene.
Isha, tua sorella La Nana, ti guarda con sguardo felice. Porta le sue amichette vicino alla tua culla per farti ammirare. E’ felice nei suoi gesti d’affetto.
Quando siamo tutti e quattro nel lettone, amorevolmente affacendati a scambiarci affetto come “scimmie che si spidocchiano“, la Nana ti abbraccia e ti riempe di baci a profusione.
Certo non mancano e non mancheranno, le sue monellerie, quando ti porta via i pappacciacci (pupazzetti) rivendicandone la paternità anche quando non sono suoi.
Certo non sopporta che tu possa toccare il seno di Mammapappa mentre vieni allattato, ti toglie la mano, delicatamente, dicendo che quello è di Mammapappa (ma vorrebbe dire certamente che è suo)
Certo, ti adora.
Nana, tu ora non lo puoi capire ma il Nano puzzolone ti ama alla follia. Appena sente la tua voce sgrana gli occhi (non certo per la preoccupazione della tua presenza) inizia ad agitarsi e a cercarti negli immediati paraggi fino a quando non ti scorge, furiosa e festosa. Suda in trepidazione, parlotta qualcosa nel suo linguaggio incomprensibile e ti ama. Ti posso giurare ora, che Isha con ha occhi così innamorati nemmeno per me. Lui, Isha, è felice di vedermi perchè sa che sono il suo ”viziatore”. Per te, con te, invece, è tutto un altro paio di maniche!
Non ho la pretesa che vi amiate in un futuro prossimo ma vi posso garantire, che io e Mammapappa, faremo tutto il possibile per darvi gli strumenti per farlo.
Non sappiamo quale sia la molla che fa scoppiare i rapporti tra fratelli e sorelle.
Colpa dei genitori?? Colpa dei fratelli stessi?? I caratteri opposti… non lo sappiamo.
Forse, probabilmente, l’idea che si possa sorvolare su i piccoli problemi infantili che si generano puntualmente tra fratelli. Forse l’idea che uno screzio a 5 anni non abbia bisogno di una soluzione perchè tanto, a quell’età, capitano spesso e poi vengono dimenticati. Forse il meccanisco secondo cui uno è preferito all’altro?
Conosco sorelle tanto lontane ma molto, molto vicine… nonostante anche le litigate.
Conosco fratelli tanto vicini ma molto, troppo distanti… nonostante i silenzi.
Conosco fratelli che non si sentono da 40 anni e non ricordano il perchè.
Conosco sorelle che non si vedevano da 20 anni e quando si sono incontrate è stata una festa.
“È facile sapere contro cosa si combatte. Più difficile è sapere in cosa davvero si crede” cita un film straordinario che parla di due fratelli.
Vorrei, vorremmo che vi amaste.
Non ho l’ardore di immaginare un futuro con pranzi di famiglia dove tutti ci riuniamo sereni stile ”Famiglia Bradford”.
Non voglio nemmeno programmarmi le idee future pensandovi, felici assieme, per campeggi, gite, concerti, manifestazioni o condividendo amicizie.
Noi i Dejavù, abbiamo solo la speranza di pensarvi felici, comunque.
La fine di questo Post non esiste. In verità il discorso è troppo lungo e noioso e io forse, sono l’ultima persona che può credere di avere una ricetta per la felicità personale e fraterna.
Tuttavia spero che vi vogliate bene. Domani come oggi.
Se così non dovesse essere spero solo di poter dire in tutta coscienza “almeno ci abbiamo provato. Abbiamo fallito ma ci abbiamo provato”
Vorrei tanto poter rileggere questo post tra 15 anni e dire… “Siamo stati fortunati. Si adorano, litigano e si scannano ma si adorano, ancora!”