Così si esprime Martin Heidegger che, cercando di riassumere in modo conciso il Suo pensiero, intende dire che solo con l' arte il nostro Essere-nel mondo diviene un Esser-ci e permette di sfuggire ad un'esistenza impersonale, che è quella del...si dice, si fa, si crede,
si pensa..e realizzare invece un' esistenza autentica; grazie all' angoscia della morte ( N.B.: "grazie" perchè è stimolo positivo e non paura) ci esprimiamo nell' opera d'arte al fine di caratterizzarela nostra vita e, nello stesso tempo, sottrarci alla noia della vita stessa, alla monotonia di atti e pensieri e a quello stato di sospensione, di galleggiamento in un tempo vuoto, e riempire quel vuoto che ci accerchia silenzioso e zittisce le urla inconcludenti del mondo. Ancora più in sintesi e banalizzando.....Con l'arte, che sia poesia, pittura o altro, ci rendiamo conto di esistere, perchè ci impegnamo in qualcosa che richiede un' attivazione del nostro ragionamento/pensiero e non aspettiamo solo che passi il tempo e arrivi il momento della morte, quando sarà finito tutto e ci renderemo conto di non aver lasciato, tra l'altro, neanche un nostro souvenir al mondo, una nostra Gioconda o un nostro Cenacolo su cui i posteri possanno impazzire a trovare spiegazioni e vedere significati nascosti...Detto ciò ovviamente l'arte è personale.
Tutto è arte.
L'arte è soggettiva, è pura ispirazione, è libera creazione, è lampo di genio ma anche ragionamento decennale, è una bozza col carboncino o uno schizzo di blu ma anche un calcolo integrale o una sequenza di DNA ricombinante...va bene tutto, purchè proprio.
La mia arte?Qualche decorazione banale su un muro neutro...l' esemplificazione di un comune modo di dire..una solita scatolina per oggettini...questa non è Arte..