Vieni a casa mia, tu, nel mio cuore. Il mio cuore ti accoglie. Vuole ascoltarti.
Questa capacità di empatia ci rende capaci di un vero dialogo umano, nel quale parole, idee e domande scaturiscono da un’esperienza di fraternità e di umanità condivisa.
Se vogliamo andare al fondamento teologico di questo, andiamo al Padre: ci ha creato tutti. Siamo figli dello stesso Padre.
Questa capacità di empatia conduce a un genuino incontro – dobbiamo andare verso questa cultura dell’incontro – in cui il cuore parla al cuore. Siamo arricchiti dalla sapienza dell’altro e diventiamo aperti a percorrere insieme il cammino di una più profonda conoscenza, amicizia e solidarietà. "Ma, fratello Papa, noi facciamo questo, ma forse non convertiamo nessuno o pochi...".
Intanto tu fai questo: con la tua identità, ascolta l’altro».