Il vero rito ancestrale dell’ Amore-SCHNITZLER e KUBRICK

Creato il 10 maggio 2012 da Thoth @thoth14

Arthur Schnitzler

Stanley Kubrick

EYES WIDE SHUT è l’ ultimo film del regista inglese Stanley Kubrick. Liberamente tratto dal romanzo, dello scrittore austriaco Arthur Schnitzler,  DOPPIO SOGNO pubblicato negli anni venti del secolo scorso, si avvale di quest’ ultimo della trama e dei personaggi; l’ ambientazione, invece, è stata, diciamo, “trasposta ” nella New York della fine degli anni novanta del secolo scorso, con tutto quello, ovviamente, che ciò comporta e implica, visti i tempi davvero cambiati in tutti i sensi. Tralasciando di elogiare il soggetto e la sceneggiatura, realizzati con indubbio rigore professionale, e soprattutto la scenografia: notevole, intrigante e azzeccata, insieme ai costumi, che in alcune scene stupiscono e affascinano, cercheremo di capire ( impresa non facile) quale è stato l’intento del grande regista inglese nella realizzazione di questo film e ciò che egli ha voluto comunicare agli spettatori. Non perderemo tempo a descrivere la trama del film, nè a dilungarci sulle vicende dei due protagonisti: la celebre ex coppia hollywooddiana formata da Tom Cruise e da Nicole Kidman; cercheremo piuttosto di soffermarci su alcune scene particolari del film che possono costituire una chiave di interpretazione possibile dell’idea basilare del regista.

La prima di queste scene è quella in cui Tom Cruise entra nella grande villa d’epoca dove sta per avere inizio la cerimonia segreta alla quale prenderà parte. Innanzitutto la sala dove si svolge la cerimonia: sembra quasi una basilica o una cattedrale con tanto di archi e di volte, o forse anche un tempio antico, pagano, di quelli dove, nei recessi più segreti del loro interno, si svolgevano riti occulti, officiati da sacerdoti e da sacerdotesse, in onore di divinità che presiedevano alla fertilità, al sesso, all’ amore. Ogni partecipante indossa un mantello nero con cappuccio e, cosa sorprendente, ha sul volto una maschera: grottesca, bizzarra, tradizionale ma comunque dalle fattezze molto belle che sembra ” rapire ” lo spettatore quando la guarda con trasporto. Solo l’ officiante del rito, il Gran Sacerdote, indossa un mantello di un rosso appariscente e sfocato e ha in mano un lungo bastone e un incensiere: il primo gli serve a scandire le varie fasi del rito e a impartire gli ordini alle sacerdotesse, il secondo a spargere fumi di incenso per la buona riuscita del rito. La scena è onirica, quasi surreale, conturbante; fortemente erotica, ma senza oscenità, calata in un tempo remoto o addirittura al di fuori del tempo dall’ atmosfera di sacralità misterica sapientemente evocata da un musicista bendato che suona su una tastiera parti del FIDELIO di Beethoven. Le sacerdotesse in circolo dapprima lasciano cadere all’ unisono il mantello, rimanendo quasi nude con solo un perizoma e la maschera, e poi si inginocchiano, si fanno coraggio a vicenda con un abbraccio e un bacio per l’ impresa divina che stanno per compiere e, al segnale di un colpo di bastone al suolo, acuto e penetrante del Gran Sacerdote, si alzano e si avvicinano lentamente verso i silenziosi convenuti per fare la loro scelta. Si avviano, poi, verso le stanze segrete dell’ amore per consumare pienamente il sacrificio e l’ offerta alle divinità più antiche del mondo.

La seconda scena è quella in cui Tom Cruise, rientrando a casa alla fine del rito, entra nella sua camera da letto e trova la moglie ( Nicole Kidman ) dolcemente addormentata su un drappo o una coperta rosso scuro e con accanto, sul cuscino, al posto di lui, la maschera che proprio lui aveva indossato durante il rito segreto dell’ amore nella villa – tempio! Occulto, misterioso, antico più dell’ uomo eppure senza tempo il rito dell’ Amore ha una potenza orgiastica infinita che stravolge, conturba e appaga ed è sempre un’ offerta di sè all’ altro e al mistero del Divino. Ma quando l’ uomo non riesce a capire, soprattutto a vedere ciò con gli occhi profondi dell’ anima allora gli occhi del corpo e dello spirito insieme sono completamente chiusi, inespressivi, vuoti come quelli di una maschera che egli spesso indossa, spontaneamente o per costrinsione, proprio per non vedere la natura sublime dell’  Amore e la dedizione fedele di chi ha scelto quale compagna/o per la vita. Sono degli EYES WIDE SHUT! Vi predominano due colori nelle scene, due sfumature di rosso molto significative: il rosso scuro simbolo dell’ amore intenso e vero, puro e fedele; e il rosso appariscente e sfocato simbolo del sesso sfrenato senza passione e senza sentimento, inquinato dalla mercificazione e dal prostituirsi: ” maschere devianti ” dal vero rito ancestrale dell’ Amore.

Francesca  Rita  Rombolà


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