Il vero volto di Jane Austen? (3)

Creato il 22 gennaio 2012 da Lizzys @lizzysylvia66
Impossibile non ricordarlo. Il presunto ritratto di Jane Austen miracolosamente ritrovato da una scrittrice britannica (che casualmente sta per pubblicare una biografia sulla Nostra - difficile non essere sospettosi...) ha tenuto banco sul finire del 2011, tanto che persino l'autorevole (ma pur sempre interessata al profitto) BBC gli ha dedicato un documentario.Per chiarire la situazione, abbiamo già fatto due passeggiate nella Galleria Ritratti di Zia Jane scoprendo che manca un suo ritratto ufficiale vero e proprio e che solo due sono i ritratti autentici (uno è addirittura di spalle, e l'ho scelto come immagine di questo post) insieme ad una piccola costellazione di immagini presunte tali ma impossibili da verificare. (per tutti i particolari, vi invito a leggere: Il vero volto di Jane Austen? post n. 1 e post n.2)E ci siamo stupiti di come anche il vero aspetto di Jane ricada in quella zona d'ombra che sembra ammantare tutta la vita dell'autrice...
Oggi, per completare il quadro, resteremo comodamente seduti ad ascoltare le voci di chi l'ha conosciuta, nelle testimonianze scritte che ci parlano di come i suoi contemporanei la vedevano, per tentare di mettere insieme un'immagine più chiara, quasi come in un identikit...
La prima descrizione uficiale di Jane è di suo fratello Henry, nella Biographical Notice del 1817:

Di attrattive personali ne possedeva un numero considerevole. La statura era quella della vera eleganza. Non si sarebbe potuto aumentarla senza eccedere l'altezza media. Il portamento e il contegno erano tranquilli, ma aggraziati. I tratti del volto, presi separatamente, erano belli. Messi insieme producevano un'ineguagliabile impressione di quell'allegria, sensibilità e bontà d'animo che erano le sue reali caratteristiche. La carnagione era finissima. Si potrebbe davvero dire che l'eloquenza dell'animo si esprimeva attraverso la pudicizia della guancia. La voce era estremamente dolce. Si esprimeva con scioltezza e precisione. Era davvero fatta per la società elegante e razionale, per l'eccellenza della conversazione quanto della scrittura. (trad. G. Ierolli)

La seconda descrizione ufficiale è del nipote James Edward Austen-Leigh, nel famoso Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen) del 1870:
Fisicamente era molto attraente; era piuttosto alta e snella, il passo leggero e fermo, e l'aspetto nel complesso esprimeva buona salute e vivacità. Di carnagione era una brunetta chiara, con un bel colorito; aveva guance piene, bocca e naso piccoli e ben fatti, occhi brillanti color nocciola, e capelli castani che formavano ricci naturali intorno al volto. Non era di bellezza regolare come la sorella, ma il suo volto aveva un fascino particolare agli occhi di quasi tutti quelli che la conoscevano. (trad. G. Ierolli)

Per restare in famiglia, e sempre nel campo dei ricordi affidati alla carta stampata, dal Memoir scritto da un'altra nipote, Caroline Austen
scopriamo che:
Quanto all'aspetto di mia zia, il suo è il primo viso grazioso che mi ricordi, non che all'epoca usassi questa parola, ma so che la guardavo con ammirazione. Il suo viso era più rotondo che allungato, aveva un colorito luminoso, ma non roseo, una carnagione scura e trasparente e bellissimi occhi color nocciola. Non credo che fosse un'assoluta bellezza, ma prima che lasciasse Steventon era ritenuta una ragazza molto carina dalla maggior parte dei vicini, come ho appreso in seguito da alcuni di quelli che ancora restano. I capelli, di un castano scuro, erano ricci in modo naturale, con dei riccioli intorno al viso (poiché a quei tempi i cerchietti non c'erano). (trad. G. Ierolli)

Ai ricordi di Caroline si aggiungono quelli di un'altra nipote, Anna Lefroy, legata alla Zia da un affetto profondo (ma che poi conclude la propria descrizione con una frase sconcertante quanto criptica, forse per dire la verità senza essere sgarbata verso l'amata zia...). 

Il brano è tratto da un altro Memoir, il suo, dal titolo Recollections of Aunt Jane (Ricordi di Zia Jane):
Ti aspetterai che io possa dire qualcosa circa l'aspetto fisico di zia Jane, anche se nell'ultimo periodo della sua vita puoi ricordarlo bene quanto me. La figura alta e slanciata, ma non curva; ben proporzionata, come si vedeva dal suo passo veloce e sicuro. La sua carnagione di quel tipo piuttosto raro che sembra una peculiare qualità delle brunette più chiare. Una pelle screziata, non chiara, ma con un colorito perfettamente luminoso e sano; i bei capelli ricci di natura, né chiari né scuri; gli occhi brillanti color nocciola ben intonati, e il naso piuttosto piccolo ma ben fatto. Si fa fatica a capire come, con tutti questi vantaggi, potesse non essere considerata una donna decisamente bella. (trad. G. Ierolli)

C'è un altro ricordo non troppo lusinghiero: è quello di Philadelphia Walter, cugina di Jane, sulla Jane bambina. E' la prima descrizione di Jane in odine di tempo: è affidata ad una lettera che Phila scrive ad Eliza de Feuillide il 23 luglio 1788.
Yesterday I began an acquaintance with my two female cousins, Austens. My uncle, aunt, Cassandra, and Jane arrived at Mr. F. Austen's the day before. [...] The youngest [Jane] is very like her brother Henry, not at all pretty and very prim, unlike a girl of twelve; but it is hasty judgment which you will scold me for Ieri ho iniziato una conoscenza con mie due cugine, le Austen. Lo zio, la zia, Cassandra e Jane erano arrivati da Mr. F. Austen il giorno precedente. [...] La più giovane [Jane] è molto simile a suo fratello Henry, per niente bella e molto sussiegosa, insolito per una bambina di dodici anni; ma è un guidizio frettoloso per il quale mi sgriderai. (la traduzione è mia)
A questo brano, è bene aggiungere quello che pochi giorni dopo la stessa Philadelphia scrive: Jane is whimsical and affected, Jane è bizzarra e affettata. Ma non insisto con le descrizioni sul carattere perché qui stiamo parlando solo del suo aspetto.
Ci sono anche le voci di amici di famiglia.Su tutti, riporto il famoso commento di Fulwar-William Fowle (figlio del fratello maggiore di Thomas Fowle, sfortunato fidanzato di Cassandra), che ricorda molto bene Jane avendola conosciuta fin dalla più tenera età. Il suo resoconto non è diretto ma viene riportato da Mrs. Mozley, un'amica, in una lettera che questa scrive alla propria sorella nel 1838. Avendo saputo che Fowle era un amico degli Austen, Mrs. Mozley gli pone molte domande su come fosse la famosa autrice. E questo è quanto ella riporta:
She was pretty -certainly pretty-bright & a good deal of color in her face -like a doll-no that wd not give at all the idea for she had so much expression -she was like a child -quite a child very lively & full of humor -most amiable -most beloved-Ella era bella - certamente bella - luminosa e col viso colorito - come una bambola - no, ciò non renderebe affatto l'idea perché ella era molto espressiva - era come una bambina - proprio una bambina, molto vivace e piena di umorismo - molto amabile - molto amata. (la traduzione è mia)

Nella biografia scritta da Claire Tomalin, c'è un arguto passaggio (pag. 113) in cui si chiarisce che l'aspetto di Jane è ancora più sfuggente, pur dopo la lettura dei resoconti di chi la conosceva bene. Vi lascio con la sua conclusione, che mi pare molto ragionevole ed azzeccata:
Not a beauty but attractive to those who knew her best and responded to the animation, responsiveness and inrtelligence of her expression. And, of course, like most people, she had looks that changed. When she was at ease and happy among those she loved, she sparkled joyously. When she was bored or mistrustful, her features tightened and her face closed up; no doubt she did then become as alarming as an unfriendly witness, Mary Mitford, made her sound when she likened her to a poker, perpendicular, precise and taciturn.

Non era una bellezza ma era affascinante per coloro che la conoscevano meglio e rispondevano all'animazione, la reattività e l'intelligenza della sua espressione. E, ovviamente, come la maggior parte delle persone, il suo apetto mutava.
Quando era a proprio agio e felice tra coloro che amava, ella brillava di gioia. Quando era annoiata o diffidente, i suoi tratti si irrigidivano ed il volto si chiudeva; senza dubbio, diventava preoccupante come indicato da una testimone poco amichevole come Mary Mitford, che la definì una dissimulatrice, penetrante, precisa e taciturna. 
(la traduzione è mia)


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