Il vi vertice dei brics e il mutamento degli equilibri globali

Creato il 11 agosto 2014 da Eurasia @eurasiarivista

 Domenico Caldaralo 

I recenti avvenimenti sul piano internazionale suggeriscono che vi sia in atto una trasformazione degli equilibri globali e delle relazioni tra i grandi attori continentali, nel senso di un superamento del paradigma unipolare che ha dominato la scena mondiale negli ultimi 23 anni.(1) Tale prospettiva sembra delinearsi con sempre maggior forza se si guarda all’irrigidimento degli Usa e dell’Europa rispetto alla Russia (e agli iterati tentativi di avanzamento della linea di fronte della Nato nei territori delle ex repubbliche sovietiche), nonché alla fedeltà perenne al paradigma neo-liberale (figlia di una scienza economica affermatasi solo nell’ultimo trentennio) delle istituzioni finanziarie di Bretton-Woods, i cui programmi continuano a venire imposti nei paesi del vecchio continente, fattori di un arroccamento delle potenze occidentali all’interno delle proprie vetuste strutture militari ed economiche che hanno dominato la scena globale dalla fine della seconda guerra mondiale. Questa chiusura sembra spia di una difficoltà strategica di fondo che porta ad un inasprimento delle relazioni coi paesi concorrenti o percepiti come nemici sulla strada dell’egemonia globale.
I tentativi di spiegare la recente svolta negativa nei rapporti russo-americani come “ritorno alla guerra fredda” non rendono giustizia del quadro globale, limitati come sono a un punto di vista che presuppone un equilibrio ancora bipolare, ormai estinto. La guerra diplomatica in atto tra Russa e Stati Uniti andrebbe contestualizzata nel quadro della dinamica degli equilibri globali a favore dei paesi emergenti, come provano le decisioni prese dai BRICS durante il sesto summit tenutosi a Fortaleza, in Brasile, il 15 luglio scorso, avvenuto nella cornice dei mondiali di calcio, onde accrescerne la visibilità (anche se in Occidente tale notizia ha avuto comprensibilmente scarsa eco). Il summit ha sanzionato la nascita della Nuova Banca di Sviluppo (New Development Bank – NDB), che avrà un capitale iniziale di 50 miliardi di dollari, che saranno aumentati a 100, nonché di un fondo strategico di riserva (Contingent Reserve Arrangement – CRA) con un potenziale di 100 miliardi per far fronte alle crisi di liquidità, al quale i paesi contribuiranno in percentuale alla ricchezza.(2)
L’accordo per la NDB è stato preceduto dalle visite di Putin e Xi Jinping nel “cortile di casa” degli USA, il Sud-America. Il viaggio del primo ha toccato i paesi di Cuba (dove ha estinto l’intero ammontare del debito contratto dal regime castrista durante il periodo sovietico), Nicaragua, Argentina e Brasile. Gli stessi paesi, tranne il Nicaragua, sono stati oggetto del viaggio del presidente cinese Xi, che in più ha visitato il Venezuela. I rappresentanti di Russia e Cina hanno stretto accordi duraturi con i paesi indiolatini. Le intese hanno riguardato l’apertura di linee di credito, gli ambiti energetico (sulle forniture petrolifere, in particolare tra Cina e Venezuela), infrastrutturale (la Cina finanzierà la costruzione di due dighe in Patagonia e la quarta centrale nucleare argentina), spaziale, industriale e finanziario (con la sottoscrizione di un currency swap tra peso e renminbi nell’intento di scalzare il dollaro come unità di conto argentina). Rilevanti sono stati gli accordi tra Brasile e Cina, che è ormai il primo partner commerciale del paese sudamericano (grande importatore di materie prime brasiliane). (3)
L’obiettivo dei paesi emergenti è ormai apertamente quello di un nuovo ordine mondiale in senso multipolare, che superi i meccanismi di Bretton Woods e veda una partecipazione più ampia (democratica e rispettosa delle sovranità nazionali) degli stessi paesi nelle sedi decisionali mondiali, nella prospettiva di un ribaltamento dell’egemonia americana, espressa dal dominio del dollaro, nuovamente minacciato dopo la firma sull’accordo energetico tra la compagnia russa Gazprom e quella petrolifera cinese Cnpc per la fornitura trentennale di gas naturale russo che prevede il pagamento in yuan.(4)
Le rivelazioni di E. Snowden e il caso “datagate” hanno contribuito certamente ad una accelerazione di questo processo di trasformazione degli assetti mondiali, ancora non chiaro però. Queste hanno svelato che i principali obbiettivi dello spionaggio della National Security Agency erano praticamente quelli della sigla BRIC (Brasile, Russia, India e Cina).(5) Lo scandalo fu il motivo principale dell’annullamento della visita di Rousseff a Washington, ma oggi altre ragioni spingono sempre più il Brasile a voltare le spalle all’Occidente, tra cui proprio la mancata riforma delle quote di voto presso il FMI rimasta giacente al Congresso statunitense. (6)
Gli stessi dissapori con Washington ha creato la scoperta dello spionaggio ai danni della Cancelliera Merkel in Germania, cui ha fatto seguito l’espulsione del capo della CIA a Berlino.(7) La Merkel in questa occasione ha parlato duramente di “diversità di principi molto grandi rispetto ai compiti assunti dai servizi segreti dopo la guerra fredda”. I recenti tentativi di ricucire la situazione,(8) non è detto se riusciranno a impedire che la Germania possa volgere ad est e defilarsi dalla strategia di rottura dei rapporti con la Russia (soprattutto per le ricadute sui rapporti economici con Mosca), cui costringe oggi una acquiescenza dell’Europa alla linea aggressiva americana.
Recentemente un articolo apparso su Die Zeit critica radicalmente l’appiattimento sulla politica estera di Washington dell’Europa (che si vorrebbe unita), lamentando che la decisione di voler espandere la Nato in Ucraina costituisca la peggiore scelta strategica europea dalla fine della guerra fredda. (9) E nel giudizio espresso dal Die Zeit, come nelle recenti dichiarazioni del governatore della Banca di Francia Noyer, critico verso l’egemonia del dollaro(10), si colgono chiari indizi di un’insofferenza crescente, anche dell’Europa che conta, verso l’unipolarismo.
Le trattative in atto sull’approvazione del Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TAFTA), che prevede la creazione di un’area di libero scambio tra Europa e USA (e si paventa possa attribuire un potere abnorme alle aziende multinazionali d’oltreoceano), in linea col perseguimento del Partenariato transpacifico (Trans-Pacific Partnership – TPP),(11) risulta una risposta al crescente peso globale del commercio cinese. Rinsaldare i legami economici col vecchio continente risulta il tentativo degli USA di innalzare barriere alla penetrazione cinese e difendere il primato economico, appena intaccato, del commercio e del dollaro statunitense. Il dollaro sebbene ridotto a cartamoneta inconvertibile, conserva per il momento centralità negli scambi internazionali.(12)
Il ruolo dei paesi europei negli equilibri geopolitici globali risulta ancora una volta decisivo. Spetterà a tali paesi e alla realpolitik tedesca decidere se proseguire al traino degli USA oppure risolvere di dotarsi di un proprio piano strategico di riferimento. Bisognerà prima capire, tuttavia, se un “ministero degli esteri europeo”, e se un’Europa politicamente unitaria, possano esistere nei fatti, prima ancora che a livello internazionale.

NOTE
1 http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-19/l-egemonia-perduta-america-081130.shtml?uuid=ABnMaPcB
2 http://rt.com/business/173008-brics-bank-currency-pool/
3 http://www.tvsvizzera.it/radio-monteceneri/Cartacanta/Xi-e-Putin-a-spasso-nel-giardino-degli-Stati-Uniti-1545886.html ; http://www.agichina24.it/focus/notizie/cina-cuba-firmano-29-accordi
4 http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-05-21/gas-maxi-accordo-cina-e-russia-fornitura-38-miliardi-metri-cubi-annui-123703.shtml?uuid=ABH770JB L’accordo segue la decisione presa dalla Cina il 6 settembre 2012 di pagare in yuan le forniture di petrolio provenienti dalla Russia, vd. http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-09-25/cina-snobba-dollaro-paga-111255.shtml?uuid=AbCWZKjG
5 http://temi.repubblica.it/limes/con-chi-e-contro-chi-spiano-gli-usa/63879
6 http://temi.repubblica.it/limes/dilma-obama-e-i-simboli-di-una-visita-rinviata/51960
7 http://www.lastampa.it/2014/07/10/esteri/datagate-la-germania-accusa-lamerica-espulso-il-n-dei-servizi-usa-a-berlino-5H2rL5zhg8Av1TXr4VtmUO/pagina.html
8 http://www.nytimes.com/2014/07/23/world/europe/germany-obama-merkel-mcdonough-nsa.html
9 http://www.zeit.de/politik/ausland/2014-06/europaeische-interessenpolitik
10 http://lexpansion.lexpress.fr/entreprises/amende-bnp-paribas-christian-noyer-trouve-les-transactions-en-dollar-trop-risquees_1557009.html
11 http://www.cese-m.eu/cesem/2013/05/laccordo-strategico-transpacifico-di-cooperazione-economica-tpp-dubbi-e-riflessioni/
12 http://www.lafinanzasulweb.it/2014/i-brics-contro-il-nuovo-ordine-mondiale-e-su-moneta-e-petrolio-faranno-da-se/

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