Il viaggio ai tempi del Ramadan

Creato il 26 giugno 2015 da Giovy

Sono sere che, andando a dormire, mi sento trasportata dentro la stessa atmosfera che trovai quando arrivai in Africa. Tutto questo è dovuto al periodo del Ramadan che, come ogni anno, arriva e amplifica l'attività della moschea che ho dietro casa mia. Non di certo quella della foto, ma uno spazio consono dove i musulmani della mia città possono pregare tranquilli.
Mi addormento sempre con il suono della voce del muezzin e così ho pensato di scrivere qualche consiglio per viaggiare ai tempi del Ramadan, ripensando a quel viaggio in Senegal che mi ha dato davvero tanto.
La prima premessa doverosa da fare è che, proprio come accade per altri tipi di religioni e altri periodi importanti, il Ramadan può essere vissuto più o meno rigidamente, sopratuttto a seconda del paese in cui ci troviamo.
Per chi non lo sapesse (ma sono sicura che siete pochissimi), il Ramadan è quel mese in cui i musulmani praticano il digiuno dall'alba al tramonto.
Non si tratta di un mese fisso ma la sua data d'inizio cambia a seconda della luna, proprio come accade per la Pasqua cattolica.
Si tratta di un periodo fondamentale per i musulmani e può capitare che le regole dettate dal Corano per vivere al meglio il Ramadan influiscano sulla vita di tutti i giorni di un luogo visitato da viaggiatori e turisti.
Cosa fare se si viaggia in tempo di Ramadan?
1) Informatevi tanto
Una delle prime cose da chiedersi è se nel paese in cui ci stiamo per recare sia professata più di una religione e in che percentuale. A me questo è servito moltissimo in Senegal perché parte della popolazione è di origine libanese e quindi cristiano-maronita. I negozi dei libanesi erano sempre aperti per acquistare da mangiare e bere, anche prima del tramonto del sole.
2) Che influenza ha la religione?
Tra le cose sulle quali informarsi, un posto di rilievo è occupato dall'importanza della religione in quel dato paese. E' una nazione teocratica o no? Questo è fondamentale per lo svolgersi del nostro viaggio.
3) Via i pregiudizi!
Come vi dicevo prima, il modo di affrontare cambia da persona a persona e da paese a paese.
Spesso, chi ha un'attività commerciale utile al turismo... non chiude durante il giorno, soprattutto se si trova in una nazione laica.
Dobbiamo toglierci dalla testa che il Ramadan ci complichi al massimo la vita (anche se dobbiamo essere pronti anche in questo caso!) e osservare la vita del luogo in cui ci troviamo.
4) Rispetto al massimo
Rispetto, in un paese musulmano, può voler dire tante cose... sempre a seconda del luogo in cui ci troviamo, spesso anche della zona specifica e via dicendo.
Rispetto durante il Ramadan vuol dire non guardare chi pratica il digiuno con l'aria del "poverino, cosa stai facendo". In certe zone d'Italia, ai tempi di mia nonna, anche il venerdì di Quaresima era così.
Rispetto significa adeguarsi alla cultura locale, dove possibile.
In certi paesi musulmani una donna con la testa scoperta è una sorta di "poco di buono". In altri non ci fanno nemmeno caso, tranne che in Moschea.
Proprio per questo occorre informarsi alla grande, per poter lasciare che la gente del posto si senta a proprio agio in casa propria.
Quindi, malgrado il caldo, cerchiamo di evitare scollature o pantaloncini troppo corti e di portarci sempre un qualcosa che ci possa coprire, nel caso vedessimo che chi ci guarda è in imbarazzo.
Se vi trovate in resort lontano dalla vita reale, tenete comunque presente questo consiglio e, quando vi relazionate con qualcuno di locale, cercate di essere sempre coperti il giusto.
5) Orari
Come vi dicevo prima, durante il Ramadan si digiuna dall'alba al tramonto.
Non appena il buio cala, spesso si passa da un estremo all'altro e si trova ogni genere alimentare e ogni bontà locale.
Controllate quali sono gli orari del luogo che visiterete, in modo da programmare la vostra cena con il buio.
Per i pranzi, invece, organizzatevi a seconda delle situazioni.
Chiude tutto? Acquistate qualcosa da poter conservare e mangiare il giorno dopo.
Ci sono negozi aperti? Comportatevi come avete sempre fatto.
Ultimo consiglio sul tema "orari": durante il Ramadan sono osservate le normali preghiere giornaliere e di sera, spesso, le moschee si riempiono.
Se volete visitarne una, cercate di chiedere quale sia l'orario migliore, in modo che sia libero e il momento di raccogliemento non venga disturbato.
6) Niente ostentazioni!
Nessuno chiede ad un viaggiatore di adeguarsi al digiuno, perché esso è un fatto religioso molto importante. Una cosa che, però, un viaggiatore può fare è rispettare il sacrificio che un fedele fa per non mangiare.
Evitiamo, quindi, di strafogarci e bere litri d'acqua davanti a qualcuno che sta digiunando.
Basta trovare un posto dove stare in disparte, per consumare il proprio pranzo senza che l'ostentazione di esso possa sembrare un piccolo o grande affronto verso il paese che ci ospita.
Conoscere un paese musulmano durante il Ramadan per me è stata una gran bella cosa.
Quell'anno, il periodo di digiuno finiva proprio due giorni dopo Natale e l'aria intrisa di preghiere in arabo mi ha stranito moltissimo.
E' stato bello, lo dico in tutta certezza, trovarmi al di fuori della Moschea di Touba, in Senegal, per parlare con un Imam di tutte quelle somiglianze e differenze che fanno delle tante religioni nel mondo un incredibile arcobaleno che dovrebbe portare con sé solo la parola Pace.
Viaggiare durante il Ramadan potrebbe essere duro... ma sicuramente ripaga in esperienza!

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