Il viaggio del francobollo

Creato il 12 marzo 2012 da Connie

In un negozio di tabacchi c’erano sparsi sul tavolo giornali, fumetti, gomme da masticare e anche un album di francobolli. Proprio a uno di questi francobolli capitò una storia piuttosto singolare che vale la pena raccontare. Era un francobollo di Firenze, e si trovava sfortunatamente tra due che non facevano altro che parlare dalla mattina alla sera.«Oh, io sono stato pure a casa del sindaco, molto tempo fa» disse uno dei francobolli chiacchieroni. «Vede, porto l’immagine della Torre di Pisa, ma una volta era la Tout Eiffel, in realtà sono molto più vecchio di quanto dimostri!»«Ma mi faccia il piacere!» rispose l’altro. «Io ho visto la Statua della Libertà, e addirittura il Presidente mi ha tenuto tra le sue aristocratiche dita!»«Ah, e allora perché porta impressa l’immagine di una cravatta a pois?» ribattél’altro.«A pois? Questo una volta era il Big Ben, ma poi si è cancellato… sa, è tutta colpa del tempo. Io sono vecchissimo!»Non era del tutto vero quello che sostenevano i francobolli, loro si vergognavano di essere italiani così cercavano di nascondere le proprie origini. Tutto questo affascinava il francobollo fiorentino: lui poteva vedere ogni angolo del mondo negli altri francobolli ma non aveva mai avuto il piacere di visitare quei luoghi di persona poiché era ancora piuttosto giovane.Era incollato nell’album tra quei due chiacchieroni che non facevano altro che vantarsi di aver visto luoghi che invece neppure conoscevano da lontano.Un giorno finalmente, il francobollo fiorentino fu staccato e inumidito, sensazione che gli provocò un improvviso attacco di solletico, e venne incollato su una busta.Si trattava di un biglietto di auguri e anche se al francobollo della Tour Eiffel e a quello della Statua della Libertà poteva sembrare una cosa insignificante e banale, lui invece ne fu moto lusingato perché avrebbe portato un augurio di felicità da persona a persona.«Come sarà felice la persona che riceverà questo augurio, è tutto per merito mio!» pensò orgoglioso.Arrivò in una grande città, si protese a destra e a sinistra per osservare curioso, ma si sporse così tanto che a un certo punto la lettera cadde dalla borsa del postino e si ritrovò a terra.«Questa sì che è sfortuna! Quella persona non sarà più felice adesso. Ho rovinato tutto. Ma guarda questi, vuoi vedere che mi mettono i piedi in faccia?»Ma non lo calpestò nessuno, malgrado la strada fosse piena di gente che andava di corsa.Dopo mezza giornata finalmente, un bambino si accorse della busta e la portò via. Il bambino portò la lettera a casa, e il francobollo vide in un letto una ragazzina ammalata. Lei quando aprì la busta, sussultò di gioia nel vedere il cartoncino rosa decorato con mazzetti di fiori e ghirigori dorati.Così il francobollo pensò «Mah, non so se sia la persona giusta, però una cosa è certa: l’ho resa felice e questo mi consola parecchio.»Ora però il bambino non sapeva più che farsene della busta vuota così uscì, e la gettò dentro il cestino dei rifiuti, al centro della piazza.«Oh, quanta bella gente!» commentò il francobollo, vedendo le altre buste. «Lei scusi, da dove viene?»«Io vengo da Roma. Ah, mi creda, un viaggio proprio stancante!» rispose il suo vicino, incollato sopra un’altra busta vuota. «Ho portato un messaggio a un tizio che deve ancora pagare un sacco di debiti. Poveraccio!»«Già, non lo invidio affatto» commentò il francobollo fiorentino, poi si sporse a sinistra e ne vide un altro. «E lei?»«Io portavo una lettera d’amore, era così bella che il destinatario si è messo a piangere.»«La vorrei tanto leggere anch’io!» commentò il francobollo e a quel punto pensò che i suoi vecchi amici del negozio di tabacchi non conoscevano la sensazione che si prova nel dare felicità agli altri. Lui adesso l’aveva provata.Un improvviso colpo di vento lo riportò ancora in mezzo alla strada, poiché era in cima al cestino già colmo di rifiuti.Non passò molto tempo che venne raccolto da un altro monello, il quale strappò la busta e si mise il francobollo in tasca.Il ragazzo andò in una pizzeria e lì il francobollo ebbe modo di divertirsi sul serio: gli uomini bevevano e mangiavano, ridevano, e alcuni cantavano stonati. Rimase affacciato mentre guardava dalla tasca dei jeans, poi d’un tratto fu preso dal ragazzo che lo diede alla sua amica.«Tieni, te lo regalo» disse lui.La ragazza lo accettò e poco dopo il francobollo vide una cosa molto strana: le bocche dei due ragazzi si unirono e non si staccarono per lunghi attimi.«Non so cosa abbiano fatto, ma sembrano felici per merito mio, sono contento» commentò il francobollo.La ragazza lo portò a casa, cancellò il timbro delle poste e lo incollò in una busta. Il francobollo viaggiò per tutta l’Italia e arrivò da un’amica della ragazza, la quale più leggeva la lettera più sorrideva, così lui si convinse ancora una volta di aver portato gioia.La ragazza che lo aveva ricevuto, lo incollò in un grande poster attaccato alla parete, dove c’erano anche altri francobolli, ma questi erano come lui: avevano viaggiato portando buone notizie ed erano soddisfatti.Il francobollo fiorentino rimase appeso a quella parete, soddisfatto e in ottima compagnia, perché fu sempre fiero di essere italiano e di averportato felicità sebbene sembrasse inutile.

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