Il Presidente Mattarella è volato in America, ha reso omaggio alla Tomba del Milite Ignoto al Cimitero nazionale di Arlington e alla tomba di JFK ed ha incontrato Barack Obama.
Il primo Presidente della Repubblica a varcare i confini nazionali (Vaticano a parte) fu Giovanni Gronchi che qui vediamo nello storico viaggio negli Usa, tra febbraio e marzo del ’56, una visita coronata da successo “grazie alla simpatia che Gronchi seppe conquistarsi con i suoi discorsi al Congresso e in altre sedi”, come si legge nel contributo di Alessandro Giacone nel Bimestrale online della Biblioteca del Senato. La politica estera, prosegue Giacone, “fu sicuramente il principale terreno d’azione di Gronchi. Senza essere ostile al Patto atlantico, di cui auspicava un riorientamento verso una maggiore cooperazione economica, lo statista di Pontedera privilegiava una linea (detta “neoatlantista”) che affermasse l’autonomia dell’Italia nel bacino mediterraneo, linea condivisa dal presidente dell’ENI, Enrico Mattei. Nel corso del settennato, Gronchi perseguì tre obiettivi: la valorizzazione del ruolo dell’Italia – entrata all’ONU nel 1955, ma spesso esclusa dai tavoli diplomatici internazionali; la mediazione tra le superpotenze per risolvere i grandi problemi internazionali (in primis, la questione di Berlino e della riunificazione tedesca); l’adozione di una nuova politica nei confronti dei paesi mediorientali”.
Una curiosità: proprio nei giorni in cui avveniva lo scontro tra esecutivo e presidenza (il 17 marzo) il Ministro del commercio con l’estero – Bernardo Mattarella, padre di Sergio – rientrava dagli Stati Uniti.