Il video sulla bambina palestinese che incita all’odio contro Israele censurato da Youtube

Creato il 08 aprile 2013 da Iljester

Le ragioni del grande network di Google sono quelle solite: il video in questione viola le norme di Youtube, poiché incita all’odio. Il problema è che l’odio contenuto nel video è una testimonianza di come viene diffuso, propagandato e percepito Israele nella Palestina, e di come i bambini vengano troppo spesso utilizzati e strumentalizzati nella eterna lotta contro quello che gli estremisti definiscono i “sionisti”.

Youtube ha minacciato Palestina Media Watch di chiusura dell’account se non si astiene dall’inserire video che incitano all’odio. Ma il fatto è che Palestina Media Watch non incita a nessun odio, quello che fa è rivelarne a tutti l’esistenza, diffondendoli con sottotitoli in inglese, affinché vengano compresi da tutti. Perché è l’unico modo di fermare l’istigazione all’odio che alimenta più di tutte la guerra tra lo Stato di Israele e la Palestina.

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Non sfugge dunque che l’opera del gigante dei video online non rende giustizia alla testimonianza di quanto realmente accade nell’eterno conflitto tra palestinesi e israeliani. Impedendo la diffusione di questi documenti, contribuisce (e non poco) a dare una visione parziale della diatriba. Perché l’incitazione all’odio non è di chi diffonde il video in sé, se lo fa con lo scopo di testimoniare, ma di chi induce dei bambini a recitare poesie nelle quali ci si riferisce agli ebrei come “nemici di Allah, figli di maiali” che “hanno assassinato bambini”, “tagliato loro le membra”, “violentato le donne nelle piazze cittadine” e “deturpato il Libro di Allah”, con la conduttrice della trasmissione che applaude entusiasta esclamando “Brava!”.

Fonte: Israele.net, Palestina Media Watch


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