Oggi vi racconto di uno straordinario edificio del mio paese, la Real Cantina Borbonica, una delle più significative testimonianze dell’architettura borbonica del 1800.
La Real Cantina Borbonica
Ferdinando I incarica il Cav. Felice Lioj, Intendente della Real Commenda, l’acquisto dei terreni di contrada Crocifisso, contrada Capo dell’Acqua e della Montagna di Cesarò che successivamente andranno a costituire il Real Podere che si estendeva per 80 salme.
La cantina, fu progettata dall’architetto regio Don Carlo Chenchi, detto Chenchè, in collaborazione con l’architetto partinicese Giuseppe Patti e fu ultimata nel 1802.
Nel Real Podere fu edificata una ”incantina di vini, liquori, olii, con annesso fondaco, bettola e locanda” che formava il centro di raccolta e di vendita dei prodotti dell’azienda reale. La produzione dell’azienda era molto vasta e consisteva in: frumento, fichi, frutta e verdura, mandorle, orzo, fave, favetta, uva, lenticchie, avena, fagiola moresca, frumento di majorca, fieno, olio, granoturco, ”cocuzze”, sommacco. In totale il Real Podere contava nel complesso 227.748 piante, tra cui 33.847 alberi da frutta, 143,527 viti e poi tante altre piante,tra cui 69 medicinali.
In realtà questo complesso non rappresentò solo un investimento del re per migliorare le condizioni economiche dei suoi sudditi, ma anche ad aumentare il suo patrimonio personale; infatti la Cantina rappresentava una vera e propria industria in cui i prodotti agricoli grezzi, sia coltivati nel Podere Reale, che portati dai produttori della zona, venivano trasformati in prodotti finiti pronti per la commercializzazione.
L’ingresso principale si affaccia sulla strada provinciale per San Cipirrello e attraverso un cancello si entra in una vasta piazza che si divide in tre sezioni di complessivi 1350 metri quadrati.
Nei sotterranei della Real Cantina troviamo sulla destra una banchisa per poggiare i sacchi di uva, mentre sulla sinistra ci sono “le tine a muro” per il vino costruite in muratura e vi si notano ancora le bocche in pietra di Billiemi da cui usciva il vino.
Questa straordinaria costruzione, unica in Sicilia per tipologia e caratteristiche, non ha eguali nell’Italia meridionale, attualmente si propone come Museo delle tradizioni storiche, culturali ed agricole.
Anche chi non ha una preparazione storica rimarrà affascinato dalla bellezza e dall’unicità del sito. E’ come immergersi in una dimensione fuori dal mondo dove passato e presente sembrano fondersi. Uno scorcio di Sicilia che va a sommarsi all’immenso patrimonio storico e culturale dell’isola.