il nostro Paese è campione mondiale nel settore vitivinicolo, è il primo produttore di vino al mondo scavalcando così i cugini francesi. Inoltre, per il vino, il nostro Paese spicca anche in qualità e per esportazioni, con crescite robuste in Paesi come gli Stati Uniti nonostante l’imperante contraffazione dei prodotti made in Italy.
Che dire? Bene! Una volta tanto siamo ai primi posti, ed è anche bello sapere cose del genere, nemmeno io sono immune da un certo campanilismo. Peccato però che questa prima posizione non abbia un così alto valore ideologico e non serva a renderci un paese vivibile in termini di rispetto dei diritti umani. Perché ci sono altre cose che non vengono dette, o che vengono deviate dal significato originale, dai vari tg e di cui non possiamo essere altrettanto orgogliosi.Mi riferisco all’EuroPride romano.È vero, la stampa italiana non ha perso l’occasione di dare notizia dell’EuroPride romano, ma contando più sull’immagine fotogenica, e anche un po’ piccante di una Lady Gaga avvezza a trovate scandalose che piacciono tanto ai lettori orfani delle cronache del bunga bunga. In realtà approfondire il perché la cantante abbia deciso di schierarsi a favore dei diritti di gay, lesbiche e transessuali in Italia potrebbe risultare molto meno accattivante. Si, perché se i colori dell’arcobaleno, che per l’occasione dipingono le porte di ingresso della città eterna, sono il simbolo del variegato universo lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) , ci sono altri colori altrettanto rappresentativi per il medesimo universo.Una cartina geografica dell’Unione Europea dal titolo Rainbow Europa (maggio 2011) preparata dall’Ilga Europe (International Lesbianand Gay Association), riporta uno studio sulla situazione dei diritti legali e dell’uguaglianza concessa agli omosessuali nei diversi paesi europei.
Sono da sottolineare naturalmente quelle regioni in rosso in cui vengono messe in atto pesanti discriminazioni e violazioni dei diritti umani. I primi: dal verde scuro al giallo, il massimo del rispetto. Dal rosso chiaro al bordeaux-quasi nero i secondi. Così se paesi dell’Est europeo come Russia, Ucraina e Moldavia, nettamente rossi, sono separati dalla civile Europa verde da una fascia di paesi “gialli” come Polonia (dove comunque ci sono dei grossi problemi a dichiararsi omosessuali), Romania e Bulgaria…………….l’Italia è tristemente grigia. Zero. Semplicemente in Italia non c’è nessun diritto per gli omosessuali. E, vista l’ennesima bocciatura della legge sull’omofobia in Commissione Giustizia, nemmeno nessun interesse a tutelare i diversi orientamenti di genere dalle violenze e dalle discriminazioni che subiscono. Forse questo assume ancor più valore se pensiamo che la Città del Vaticano, influente per qualsiasi governo in carica, sta a quota meno due in linea con la Turchia, l’Armenia e l’Azerbaijan. Insomma, passano le stagioni politiche e i governi, ma la famiglia rimane sacra per tutti……….però……possiamo sempre consolarci con un buon bicchiere di vino…..