Nuova e interessante indagine di Freedata Labs per la rivista Beverage&Grocery che stavolta indaga sul vino e su come, quanto e dove si è discusso in rete della preziosa bevanda nell’ultimo anno. Ne viene fuori un quadro che interesserà tanto gli appassionati quanto gli addetti ai lavori. Ma vediamo insieme i risultati
Di cosa si parla?
Nei Forum invece le conversazioni si sviluppano lungo due principali filoni: le occasioni di consumo, i consigli tra gli utenti e lo scambio di opinioni. Si discute su quale sia il vino migliore da bere o da regalare in occasioni speciali come compleanni, feste, cene o anniversari. In questo contesto sono discusse alcune caratteristiche come l’aroma e il grado alcolico del vino ma anche il miglior abbinamento con i cibi e piatti mangiati. In questo canale, in particolare, che rappresenta la vera piazza sul web per comprendere il sentiment del consumatore verso il vino sono confermate anche cinque evidenze presentate al Vinitaly 2011:
• il vino si beve principalmente in casa, marginale il ruolo di ristoranti ed enoteche;
• per gli utenti internet il vino fa bene ed esprime valori prevalentemente positivi;
• il vino non è soltanto una bevanda, ma svolge un ruolo importante della socialità dei consumatori;
• gli utenti internet ammettono di non conoscere il vino;
• l’etichetta è chiamata in causa solo nella scelte di acquisto legate ad occasioni importanti.
La scelta giusta
ragazze devo disobbligarmi con un’amica e sapendo che è amante del vino rosso ho pensato di regalargliene una bottiglia..c’è solo un piccolo problema che io bevo di tutto e non ho per nulla una buona conoscenza… per cui non vorrei toppare comprando qualche schifezza…..spero che voi ne sappiate più di me e possiate darmi un consiglio….”
Da segnalare che nessun commento successivo pur chiamando in causa diverse tipologie di vino fa riferimento ad una particolare cantina o etichetta.
I vini analizzati non presentano tuttavia tutti lo stesso livello di notorietà (buzz) in rete. Volendo stilare una classifica tra le tipologie di vino analizzate (i 70 vini DOCG e 15 più venduti in GDO nel 2010) il Chianti risulta quello che produce il maggior numero di contenuti, seguito dal Lambrusco e il Barolo. Questo ordine, soprattutto per quanto riguarda le prime posizioni, non sorprende. Estendendo infatti la nostra analisi all’universo Facebook si è osservato come Chianti, Lambrusco e Brunello di Montalcino sono anche i tre vini (tra quelli analizzati) che presentano il maggior numero di Fan nelle loro pagine attestandosi rispettivamente a 44.000, 111.000 e 20.000 “mi piace”.
Come già segnalato prima, il vino in rete è più noto delle stesse cantine o etichette presenti sul mercato. Lo spazio riservato ad esse è prevalentemente limitato ai siti specializzati in eno-gastronomia rivolti ad una utenza di appassionati o di addetti ai lavori. Ne consegue che il peso (share of buzz) di contenuti che hanno per oggetto cantine ed etichette si concentri prevalentemente verso il canale Mainstream e decresca sui canali dove il contenuto generato degli utenti diventa prevalente come i Blog ma ancor più sui Forum e sui Social Network. In termini quantitativi la percentuale dei contenuti che riguarda cantine ed etichette passa da circa il 7% dei Mainstream al 6% dei Blog fino ad un “misero” 3,5% dei Forum.
Lo studio effettuato da Freedata Labs traccia due caratteristiche fondamentali: la prima è che il vino ha una elevata talkability sulla rete, se ne discute molto e gli utenti sono sempre più interessati privilegiando un linguaggio semplice; la seconda è la quasi totale assenza del concetto di marca, sia essa cantina o etichetta. In sostanza si parla più del vino che di chi lo produce.
Altra caratteristica da sottolineare è la scarsa presenza dei principali produttori di vino nel contesto dei social media. Non basta solo confrontarsi con gli addetti ai lavori e con gli altri operatori di mercato, è necessario andare incontro anche alle richieste di confronto e alle esigenze di informazioni che proviene dai social network. Al momento questo ruolo viene ricoperto dagli stessi utenti, quelli esperti e appassionati. Ma visto gli strumenti che mette a disposizione il web e la possibilità di operare attraverso azioni di blogger engagement, fino all’apertura di canali sui principali social network come Facebook, Twitter, Youtube o anche Pinterest, sarebbe un peccato non cogliere queste opportunità per meglio coltivare una comunicazione non più univoca ma che dia spazio al confronto e allo scambio di informazioni tra produttore e utenti finali.