Sono stanca perché la scorsa notte non ho chiuso occhio, sono stanca perché probabilmente anche stanotte non chiuderò occhio. Sono stanca perché ho la puzza di vomito che mi perseguita in ogni dove, mi sono fatta la doccia due volte ma puzzo ancora di formaggio scaduto. Tutta la casa persiste imperterrita nella puzza di formaggio scaduto. Sono stanca perché il vomito ci ha letteralmente fracassato i maroni.
S’è presentato ieri sera a tavola, a cena. Così, senza che nessuno l’avesse invitato, con l’entrata trionfale tipica del protagonista e ancora non s’è stancato di tenerci sotto scacco. Tutti pronti a scattare, con le bacinelle nelle fondine, pronti a beccare il vomito, prima che il vomito becchi noi.
In due anni e mezzo di mammità, mi sono abituata a tante cose. Mi sono abituata alla merda trasbordante da ogni dove. Mi sono abituata al moccio spalmato sulle mani, sulla faccia e sui mobili della cucina. Mi sono abituata ai “ruttini” da scaricatore di porto a ai peti dal tanfo letale. Ma al vomito no, al vomito proprio non ce la faccio ad abituarmi. Una visione che mi devasta e una puzza che mi perseguita.
Ho un numero indefinito di cambi della rana in lavatrice e la vasca da bagno colma di lenzuola. Non sono passati indenni al vomito letale, nemmeno il piumino del suo lettino che è solo uno e ora l’infestata dorme sotto due pail e l’imbottatura del cuscino che più di ogni altra cosa puzza che non si capisce. In più le temperature non mi vengono in contro e non so proprio come farò far riasciugare tutto ciò.
La cosa peggiore nel ripulire il vomito sta nel ritrovarsi a riconoscere involontariamente i residui di cibi ed identificare chiaramente, i singoli ingredienti dei vari pasti. Deboli di stomaco astenersi caldamente.
Insomma, siamo immersi fino al collo nel vomito, che per compagnia s’è portato dietro anche un po’ di febbre, così giusto per non farci mancare niente. Combattiamo a ritmo di tachipirina ed antibiotico e cerchiamo di risalire la china possibilmente lasciandoci dietro la puzza di formaggio scaduto.
Stamani credevo di avercela fatta, di essere sulla via del ritorno, ma non appena comincia a calare il sole il virus si scatena e ci rispedisce negli abissi. Ma perché? Ma c’è un motivo scientifico che spiega perché sul calar della sera la febbre schizza alle stelle e il vomito aumenta i suoi ritmi?
Ho i capelli legati a fungo, gli occhi a palla e le occhiaie nere. No, non mi sono travestita da panda e non sono nemmeno io quella colpita dal virus. Dovrei essere quella che libera la figlia da sto cazzo di virus del cavolo ma se va avanti così, la lavatrice mi boicotta, la vasca da bagno mi denuncia per uso improprio e io mi suicidio. Al ché tutto sarà sotto il dominio della puzza di ricotta scaduta e nessuno ne varrà mai più fuori.
Anche i miei neuroni sono sulla via del collasso, si salvi chi può. Notte.
ps: propongo a tutte coloro che saranno mamme, ma anche a chi non lo sarà, di vagliare attentamente l'idea di frequentare un corso di pronto soccorso, così a scopo preventivo, giusto per travorsi meno impanicata della sottoscritta davanti ai virus. Evitanto così il collasso neurologico tra stracci e bacinelle, termotri e supposte, lavatrici e sciroppi.
Io ve lo avevo detto!
Song: Modena city rambler - -Qualche splendido Giorno